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Valutare gli apprendimenti
per migliorare la qualità dell'istruzione

di Benedetto Vertecchi

 

L’Adas (Archivio Docimologico per l’Autovalutazione delle scuole, attivato presso il Cede) è nato in un contesto, quello della creazione del Servizio Nazionale per la Qualità dell’Istruzione – che si caratterizza per la forte intenzione di contrastare tendenze evolutive spontanee a favore di attività che perseguano con decisione un intento accuratamente predefinito.

La variabile centrale dell’attività delle scuole diventa la qualità dell’istruzione, intesa come misura della idoneità dell’offerta formativa a condurre gli allievi verso il conseguimento dei traguardi desiderati. Per allievi si deve intende non una indicazione virtuale, frutto di interpretazioni statistiche più o meno esplicite (ma per lo più implicite), ma l’insieme costituito dall’allievo A, dall’allievo B eccetera, fino all’allievo N. L’istruzione deve essere adeguata alle esigenze di ciascuno di essi, differenziando la proposta di apprendimento per adeguarla alle caratteristiche individuali.

 

Figura 1. Gli utenti del Servizio Nazionale per la Qualità dell’Istruzione.

 

C’è un semplice criterio statistico per valutare la qualità dell’istruzione. La qualità cresce se cresce il livello medio dell’apprendimento e - contemporaneamente – diminuisce la misura della dispersione (e cioè il valore della deviazione standard). È come dire che non bastano i risultati, anche se molto positivi, conseguiti da alcuni allievi per giustificare le scelte effettuate. Occorre poter osservare risultati generalmente positivi. L’attività del Servizio Nazionale per la Qualità dell’Istruzione costituisce pertanto un punto di riferimento importante sia per la scuola, sia per i molti soggetti che, per varie ragioni, sono interessati al funzionamento della scuola (vedi figura 1).

Che cosa è stato fatto finora

Partendo dalle premesse che sono state illustrate, l’esigenza cui far fronte consisteva nel realizzare un sistema il più possibile condiviso, e nel quale confluissero le indicazioni più aggiornate dal punto di vista scientifico e le soluzioni più efficaci sotto l’aspetto tecnologico. L’Adas è stato perciò progettato per funzionare in modo interattivo. Tale interattività non deve rilevarsi solo nella fase di fruizione dell’Archivio Docimologico, ma deve costituire una dimensione qualificante in tutte le fasi che vanno dalla rilevazione delle esigenze e delle proposte fino alla messa a disposizione di una certa quantità di elementi di prova. Si intendono per tali stimoli organizzati capaci di sollecitare prestazioni da parte degli allievi, al fine di riscontrare l’acquisizione di abilità e di competenze. Un certo numero di elementi di prova, che siano collegati secondo un criterio di continuità, costituisce la prova vera e prova, e cioè l’insieme delle prestazioni che un allievo è sollecitato a fornire in un contesto spazio-temporale determinato.

In pratica, per dare attuazione all’intento indicato, bisognava:

Una scelta strategica è consistita nel progettare e realizzare l’Adas tenendo conto che ogni aspetto della comunicazione si sarebbe avvalso di Internet o di soluzioni di posta elettronica (il funzionamento dell’Adas è illustrato nella figura 2).

Figura 2. Procedura per l’acquisizione degli elementi di prova da inserire nell’Adas.

Si è provveduto pertanto a dotare il Cede di importanti installazioni telematiche, le cui caratteristiche sono state definite con la collaborazione del prof. Alessandro Neri, del Dipartimento di Informatica dell’Università Roma Tre. Il Cede è diventato un dominio della rete, raggiungibile tramite l’indirizzo www.cede.it. (responsabile del sito è il Prof. Giovanni Corsi). Le apparecchiature installate rispondono a criteri di affidabilità particolarmente severi, allo scopo di assicurarne la continuità di funzionamento (per esempio, due server lavorano in parallelo, per evitare che un guasto possa interrompere l’elaborazione, due linee – una dedicata e una Isdn – assicurano il collegamento alla rete eccetera).

L’acquisizione delle proposte inviate dalle scuole e dagli altri soggetti interessati avviene attraverso un programma appositamente predisposto. Il programma guida il proponente alla indicazione di un certo numero di dati (livello scolastico, area di competenza, finalizzazione didattica eccetera), nonché alla corretta trascrizione del testo dei singoli elementi di prova. Il programma è presente nelle pagine web del Cede in due versioni e può essere liberamente acquisito. Una versione è stata realizzata come applicativo di Word, l’altra in linguaggio html.

Le proposte pervenute tramite il programma sopra menzionato giungono ad una prima struttura di servizio che è stata definita Centro di classificazione e smistamento, del quale è responsabile il Prof. Roberto Melchiori. Le proposte vengono raggruppate secondo un certo numero di criteri (livello scolastico, area di competenza, tipo di esigenza valutativa che gli elementi compresi nel gruppo potrebbero soddisfare), quindi organizzate in blocchi pronti per essere sottoposti ad una prima analisi. Si tratta di una revisione formale, che riguarda la correttezza della formulazione degli elementi di prova, la precisione dei richiami informativi e di conoscenza implicati nella prestazione, l’adeguatezza della proposta rispetto al livello scolastico indicato eccetera. Queste operazioni sono affidate ad appositi Gruppi di revisione, che il Cede ha provveduto a formare, per il momento in relazione all’esigenza di rivedere materiali nel campo della competenza linguistica e di quella matematica. Ogni gruppo di revisione è composto da un ispettore, un dirigente scolastico e tre insegnanti. In questa prima fase sono già impegnate nella revisione circa 250 persone.

I membri dei gruppi lavorano tramite posta elettronica. Il coordinatore del Gruppo riceve il materiale da revisionare dal Centro di classificazione e smistamento e lo rilancia agli altri membri del gruppo. Questi esprimono individualmente il giudizio di revisione sui singoli elementi di prova, utilizzando una griglia appositamente predisposta. Inviano quindi i loro giudizi al coordinatore che, oltre ad esprimere il proprio giudizio, formula il giudizio riassuntivo tenendo conto delle indicazioni pervenute dagli altri membri. Rinvia infine il tutto al Centro di classificazione e smistamento.

Gli elementi di prova che hanno superato la revisione sono nuovamente classificati e raggruppati in vista della verifica sul campo (try-out). Tale operazione viene effettuata tramite la Rete delle scuole-laboratorio (coordinata dal Prof. Raffaele Sanzo), costituita per questo fine dal Cede. La Rete conta attualmente più di 200 scuole, materne, elementari, medie e secondarie superiori. La verifica sul campo viene effettuata su gruppi che comprendono da 150 a 250 allievi. I dati confluiscono in una ulteriore struttura di servizio dell’Adas, il Centro di validazione (affidato alla responsabilità del Prof. Raimondo Bolletta).

Presso il Centro di validazione vengono eseguite le elaborazioni statistiche necessarie per stabilire le caratteristiche formali degli elementi di prova (per esempio, viene calcolato l’indice di difficoltà, ossia la resistenza del quesito alla soluzione, quello di discriminatività, che misura la capacità del quesito di contribuire alla formazione del punteggio del gruppo dei migliori, o di quanti hanno ottenuto un risultato più modesto eccetera).

A questo punto si conclude il percorso delle proposte: quelle che hanno superato la complessa procedura di revisione e di analisi vengono effettivamente inseriti nell’Adas, e possono essere utilizzati per soddisfare le esigenze valutative delle scuole. In una prima fase gli elementi di prova possono essere richiamati tramite un programma provvisorio di archiviazione. Più avanti sarà disponibile un programma molto più sofisticato, in corso di avanzata progettazione.