MAPPE PER LA METACONOSCENZA

La metaconoscenza viene definita come la conoscenza della natura del conoscere ed anche come la comprensione delle dinamiche attivate dai processi di apprendimento.
Sia per quel che concerne il costrutto metacognitivo del monitoraggio delle componenti cognitive, che nei confronti del controllo esecutivo, per iniziare a dare significato a quanto viene appreso, uno degli strumenti più versatili ed efficaci risulta l'uso delle mappe concettuali.
La costruzione di mappe consente di schematizzare significati e collegamenti logici fra concetti, mettendo in luce le idee-base che si pongono a fondamento dello svolgimento di compiti di conoscenza.
Generalmente le mappe concettuali hanno una forma gerarchizzata, piramidale: al vertice, o base, delle mappe si presenta il concetto più generale ed inclusivo, dal quale si dipartono i collegamenti ai concetti subordinati logicamente, che vengono ad annidarsi in una struttura reticolare via via più complessa con lo specificarsi e lo specializzarsi delle connessioni.
La forma gerarchica può essere modificata graficamente, a seconda del numero e della qualità dei collegamenti, dando luogo a mappe a cornice, mappe reticolari, e così via.
Le mappe concettuali possono essere prodotte sia prima dell'inizio di un dato itinerario di apprendimento, al fine di evidenziarne chiaramente il percorso e facilitarne lo svolgimento, possono essere inoltre create al termine del processo, con valore diagnostico ma anche come agevole sintesi degli apprendimenti.
Questo strumento della didattica metacognitiva si presenta molto flessibile e versatile.

Mappa concettuale

Innanzitutto è particolarmente efficace nella proposta di percorsi interdisciplinari di apprendimento poiché evidenzia spesso collegamenti trasversali fra concetti appartenenti a diverse aree cognitive. In secondo luogo gli schemi di significato che vengono esplicitati dalla mappa concettuale possono essere parimenti validi ed esaustivi benché risultino fra di loro molto diversi, a seconda delle conoscenze pregresse ovvero del particolare punto di vista adottato nella oggettivazione dei propri pensieri. Inoltre, le mappe concettuali possono essere di stimolo ai processi creativi, perché la ricerca di connessioni logiche non esplicitate precedentemente, può favorire la scoperta di collegamenti di significati mai esplorati e dare il via alla creazione di mappe subordinate o sovraordinate sempre più complesse e raffinate, ciò comporta una problematizzazione della realtà, ma soprattutto l'attivazione di abilità di pensiero divergente.
Nell'impegno di imparare ad imparare le mappe concettuali svolgono un ruolo cruciale per quel che concerne lo sviluppo delle abilità di pensiero riflessivo ed anche del potenziamento dell'abilità di simbolizzazione della realtà.
L'abilità di organizzare i concetti, che viene ad essere fortemente stimolata dalla creazione di mappe concettuali, oltre ad essere una capacità eminentemente metacognitiva, è anche, insieme alle abilità metacognitive fin qui citate, soggetta a transfer di apprendimenti.
La costruzione, la ri-costruzione e la manipolazione di mappe concettuali abituano i bambini a riflettere, a dare senso, ad ordinare le proprie esperienze conoscitive, ma anche a riconoscerle come tali ed a negoziarne i risultati con i docenti e con il gruppo dei pari, per imparare ad imparare, insieme agli altri.
La percezione delle proprie capacità, la soddisfazione per l'aver evidenziato e valorizzato le proprie conoscenze, sono un indispensabile rinforzo ai processi di apprendimento. Le mappe concettuali si pongono quindi come fondamentale strumento anche motivazionale, oltre che come cartina al tornasole dei percorsi di didattica metacognitiva.