Direzione didattica di Pavone Canavese

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(03.04.99)

Orientamenti generali
per una nuova politica dell'integrazione

Relazione presentata dal Ministro della Pubblica Istruzione
alla VII Commissione della Camera (Cultura, Scienza e Istruzione)
in occasione della audizione
sullo stato di attuazione e sulle prospettive di intervento
in materia di integrazione scolastica degli alunni con handicap
(3 febbraio 1999)

 

Riportiamo uno stralcio della relazione che il MInistro Berlinguer ha recentemente riproposto alla Conferenza nazionale sui problemi dell'integrazione.
Il testo completo del documento è disponibile in formato *.rtf e può essere scaricato cliccando qui.

 

2. Situazione di fatto al termine dell'anno scolastico 1997/98

Il quadro degli alunni in situazione di handicap e dei docenti specializzati è il seguente:

Anno scolastico

Numero
alunni con hc

Numero
docenti specializzati

Rapporto

1992/93

106.152 (100)

48.751(100)

2.18

1993/94

106.835 (101)

49.220 (101)

2.17

1994/95

108.712 (102)

50.918 (104)

2.14

1995/96

110.664 (104)

53.643 (110)

2.06

1996/97

113.133 (107)

55.261 (113)

2.05

1997/98

117.643 (111)

55.273 (113)

2.13

 

I docenti di sostegno utilizzati nelle scuole statali di ogni ordine e grado erano così distribuiti:

anno scolastico

Insegnanti specializzzati
di ruolo

Insegnanti specializzzati non di ruolo

Insegnanti
non specializzzati
di ruolo

1994/95

33.102

15.229

2.587

1995/96

34.696

16.953

1.994

1996/97

36.262

17.272

1.727

1997/98

36.174

17.085

2.014

NB. I dati qui riportati non comprendono gli insegnanti non specialiazzati e non di ruolo. Il dato complessivo per gli anni scolastici 1997/98 e 1998/99 è riportato al punto 4, lettera C, p. 7.

 

Da questi i dati si evince che:

Inoltre dalle tabelle allegate si evince l'esistenza di una sorta di "affollamento" di alunni in situazione di handicap nella scuola media. Infatti, se si prende in considerazione la singola classe d'età, si rileva una presenza di circa il 35% in più di alunni rispetto alla corrispondente classe di età presente nella scuola elementare. Le motivazioni di tale fenomeno sono, in genere, le seguenti: il fatto che le unità multidisciplinari dell'ASL certifichino con maggiore frequenza al termine della scuola elementare, quando diventano più evidenti le difficoltà scolastiche anche in relazione all'aumento dei processi formali richiesti dal curricolo; una sorta di riluttanza, da parte sia dei docenti sia dei genitori, a favorire il passaggio alla scuola media superiore; la maggiore frequenza di ripetenze che di fatto consentono di trattenere più a lungo nella scuola l'alunno handicappato con ciò favorendo la formazione della classe di venti alunni, gli eventuali sdoppiamenti, la conservazione degli organici e via di seguito; la convinzione che la frequenza della scuola media superiore costituisca un ostacolo insormontabile per la persona in situazione di handicap; la carenza o la mancanza di situazioni e strutture integrative o alternative alla scuola per i giovani che hanno già superato l'età dell'obbligo.

Più in generale si può ipotizzare che la continua richiesta di "ore per il sostegno" costituisca l'indizio più esplicito del fatto che la cosiddetta didattica frontale (spiegazione alla classe, studio individuale a casa, interrogazione o verifica scritta, ecc.) sia oggi praticata dalla maggioranza degli insegnanti e che essa non preveda di per sé processi di integrazione. Tale condizione pare particolarmente diffusa a livello di scuola media, mentre da tempo le scuole materne e quelle elementari hanno ampliato l'ambito dell'apprendimento e dell'organizzazione flessibile delle attività didattiche (classi aperte, cooperative learning, lavoro a gruppi, insegnamento individualizzato, attività di mutuo aiuto, tecniche freinetiane, tutoraggio, ecc.). A loro volta, le scuole superiori sembrano più disponibili all'azione didattica organizzata per moduli, al sistema dei crediti e dei debiti formativi, alla costruzione di progetti di vita.

Conseguentemente, l'assegnazione di un numero sempre più alto di "ore per il sostegno", al di là delle intenzioni, può di fatto:

.....................

7. Ipotesi di lavoro per l'anno scolastico 1999-2000

Anche sulla scorta di quanto è contenuto nella legge n. 448 del 23 dicembre 1998 "Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo" si può ipotizzare un piano di lavoro nei termini seguenti.

A. Formazione delle classi in presenza di un alunno in situazione di handicap

Può essere utile distinguere modalità e procedure diverse per la scuola materna e dell'obbligo e per la secondaria superiore.

a) scuola materna e dell'obbligo:

Tale procedimento si avvale di un gruppo di verifica (GLH e GLIP, in collaborazione con i nuclei per l'autonomia) in grado di esprimere pareri autorevoli e motivati (vale anche per le scuole secondarie superiori).

b) scuole secondarie di II grado:

 

B. Formazione docenti

 

C. Nuove tecnologie

Avviare una rilevazione sistematica sull'utilizzo delle nuove tecnologie per costruire un repertorio delle esperienze migliori per quanto attiene sia alle protesi e agli ausili sia all'ampliamento dell'area della comunicazione, delle relazioni interpersonali e, più in generale, come veri e propri amplificatori sensoriali linguistici e quindi culturali. In questo ambito occorre attivare collegamenti con i centri nazionali che già operano in questo senso, a partire dal C.N.R.

 

D. Strutture territoriali

 

E. Alunni in situazione di handicap di particolare gravità

Nel mese di maggio verrà effettuato un seminario centrato sulle esperienze attualmente in atto per quanto attiene ai cosiddetti "gravissimi". Con il contributo di esperti, verranno censite le esperienze in merito attualmente attivate nel nostro Paese ed effettuato un confronto tra le stesse allo scopo di individuare strategie e soluzioni che possano essere generalizzate all'intera scuola.

 

F. Seminari di studio

Sono previsti seminari di studio e di approfondimento di tematiche relative a particolari situazioni di disabilità, diretti a indagare lo stato attuale delle conoscenze e degli interventi e a mettere a confronto indirizzi e soluzioni differenti allo scopo di ridurre l'handicap.