(31.05.99)
D. M. n. 72/99 e funzioni
dellInsegnante di sostegno
Considerazioni e proposte del Direttivo ANDIS della provincia di Torino
(il documento qui presentato verrà sottoposto
alla discussione dell'assemblea provinciale il prossimo 9 giugno)
Con questi Insegnanti devono essere previsti:
Per quanto riguarda il primo punto, gli
incontri potrebbero essere organizzati a livello territoriale (scuole viciniori di uno
stesso comune o distretto), con periodicità almeno mensile, su tematiche specifiche
proprie della funzione o relative allanalisi di "casi" in carico, ed
essere a cura di Dirigenti scolastici o Docenti disponibili e competenti o altre Figure
presenti sul territorio (psicopedagogisti, educatori professionali,
) da
coinvolgere anche attraverso convenzioni, affidamento di incarichi, prestazioni
dopera.
Il servizio suddetto potrebbe anche essere riconosciuto come "impegno
aggiuntivo" del personale statale, da incentivare attraverso una delle diverse
possibilità ora offerte dalla normativa:
il fondo distituto ordinario;
il fondo per lofferta formativa (provinciale);
lincentivazione del personale (differenziata) in base alla C. M. 220/98 e C. M.289/98;
le attività aggiuntive extracurricolari e i corsi di recupero;
i progetti per il Diritto allo studio tramite incarichi degli Enti locali.
Anche le opportunità offerte dallattuazione progressiva dellAutonomia rendono possibili ipotesi organizzative a favore dellhandicap, sia consentendo unimpostazione più flessibile della didattica sia proponendo il canale della sperimentazione (D.M. n. 251/98) con appositi fondi per progetti (Direttiva n. 252/98). Con i finanziamenti per lAutonomia è infatti possibile retribuire vari tipi di prestazione del personale sia interno che esterno alla scuola.
Circa il secondo punto, risulta importante prevedere e richiedere formalmente una valutazione dellattività di sostegno a metà del percorso annuale e al termine dellincarico, per un riscontro serio circa lidoneità o meno alla prestazione richiesta. Ciò al fine di impedire o interrompere scelte su posti di sostegno che potrebbero risultare dannose per i soggetti portatori di handicap e per l'organizzazione scolastica, con grave dispendio di energie fisiche e finanziarie ed esiti negativi, a volte irreparabili.
Se è vero che unautentica e concreta integrazione degli alunni portatori di handicap non si realizza solo attraverso i docenti di sostegno, ma grazie ad unadeguata organizzazione di scuola, ad unorganica utilizzazione di altre risorse umane e tecniche reperibili nel territorio di appartenenza, tuttavia si è qui voluto porre unattenzione particolare al Personale qualificato o da qualificare, perché è dalla professionalità di queste figure che dipende la qualità dei processi e dei risultati riferiti allhandicap.