Direzione didattica di Pavone Canavese

Progetto Laboratori Storia del '900 - Progetti e materiali


05.01.2015

Due o tre cose che so del popolo ebraico – appunti per una riflessione sulla Shoah
d
i Rodolfo Marchisio

 

Il tema della complessità dei fenomeni storici, attiene a mio avviso alla didattica/narrazione/riflessione storica. Non ci si può sentire rispondere: la I guerra mondiale scoppiò per l’assassinio dell’Arciduca. Occorre che i ragazzi si rendano conto che, come in natura, anche nella storia degli uomini gli avvenimenti hanno più cause, quasi sempre complesse, che talora hanno origini lontane nel tempi o nello spazio. La complessità.
Senza tener conto della complessità non si capisce e si banalizza la storia.
La ricerca storica, tenendo sullo sfondo la complessità, deve concentrarsi su alcuni aspetti da guardare quasi col microscopio.

Alcuni esempi, non esaustivi né approfonditi, relativi alla storia del popolo ebraico, che sono in collegamento in vari modi con il tema della S.

1-   Il concetto di capro espiatorio è presente in molti popoli nell’antichità, compresi gli Ebrei: sacrificio del figlio richiesto da Dio ad Abramo e poi sostituito da un capretto.
Talora sotto forma di sacrifici umani talora sotto quella del sacrificio di animali.

2-   Lo stesso Cristianesimo che dall’ebraismo nasce, continua a ricordare sia i sacrifici umani (Cristo) sia il capro espiatorio che si carica di tutte la colpe e si sacrifica per far perdonare gli uomini. L’agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo.

3-      Questa idea si trasferirà all’occidente Europeo, proprio a proposito dei Cristiani e degli Ebrei, ma in ruoli diversi.

 

Gli ebrei come capro espiatorio nella storia

 “La storia del genocidio ebraico è inseparabile dal percorso dell’antigiudaismo “

Sin dall’inizio del Cristianesimo (da Paolo a Costantino e al Concilio di Nicea in cui saranno scelti i Vangeli non apocrifi) gli ebrei vengono considerati “colpevoli della morte di Cristo”. Anche se i Romani sono gli esecutori materiali della Crocifissione.
Mentre il Cristianesimo si stava avvicinando a Roma e si prospettava una “alleanza” di reciproco vantaggio con l’impero romano, nasce secondo molti storici l’interpretazione, condita di racconti di sogni premonitori (la moglie) ... di Pilato che si lava le mani, e quindi non è correo della morte, di “questo giusto”. Dopo le persecuzioni, continuare a considerare i futuri alleati come assassini del proprio fondatore, secondo molti storici, non è opportuno. Restano i Giudei. Il sinedrio che ha condannato Cristo, accettando che il suo sangue ricada su loro e sui loro figli. Cfr Vangeli.

Nella storia successiva specie nel M. Evo gli Ebrei saranno considerati colpevoli di carestie, peste, sconfitte. Talora a mala pena protetti dai re che facevano guerre e spese coi loro prestiti, ma malvisti sia dai nobili che dal popolo, per le loro ricchezze o per la relativa agiatezza e potere di banchieri (attività proibita ai Cristiani), mercanti, artigiani etc..

In Germania la tradizione antigiudaica ha antiche origini, già nell’XI sec si predicava un mondo purgato dagli Ebrei, Lutero stesso attuò diversi pogrom.

Il diverso

Inoltre gli Ebrei dovevano distinguersi per vestiti, copricapi, talora simboli (il pezzo di stoffa giallo non è stato inventato dai nazisti- Concilio Laterano 1215), spesso vivere in quartieri separati (il ghetto – già quartiere delle fonderie - di Venezia non è il primo della storia – 1266 Breslavia). Erano diversi anche per religione, riti (su cui s’inventano cose terribili: sacrifici di bambini, profanazione di ostie…), vivevano in una comunità chiusa che destava sospetti e rancori. Frequenti i pogrom, le persecuzioni, la privazione di diritti, la richiesta di riscatti in oro e denaro in molte parti di Europa per aver salva la vita.
 “Il cristianesimo del XIX sec ha fornito all’epoca moderna un modello di rigetto dell’ebreo”. Il pregiudizio razziale è già vivo e attivo alla fine dell’800 (cfr caso Dreyfuss e teorie razziste tra gli altri). Come le caricature che insistono sui tratti somatici “cattivi” degli ebrei.

Il contesto della Shoah – diverse prospettive.

Elenchiamo solo alcuni aspetti:

I GM – la sconfitta mal accetta dai tedeschi (società militarista) viene attribuita dalla propaganda agli Ebrei. Argomento ripreso durante la II GM: il complotto giudaico e demo pluto massonico che verrà citato da Mussolini come il nemico.

I GM conseguenze economiche: ai forti danni di guerra (qualche storico dice che nel trattato troppo vendicativo contro i tedeschi ci sono già i germi della II GM) cui si assomma la crisi economica del 1929 che arriva in una Germania già provata dai danni di guerra e che produrrà una disoccupazione ed una inflazione pazzesca (5 miliardi di marchi per un francobollo o 1 Kg di pane). Situazione che la debole repubblica di Weimar faticò a fronteggiare, che genera odio e desiderio di vendetta.

Anche la colpa delle conseguenze della crisi comincia a essere attribuita agli ebrei che talora stanno un po’ meglio e che comunque sono “diversi” e da tempo discriminati.
Le ragioni economiche sono anche legate al riarmo, vietato dai trattati ed al controllo di settori chiave – Acciaierie Krupp e Banche Rotschild – da parte di ricchi ebrei tedeschi.

 I massacri in Polonia e Russia prima del nazismo. Tra il 1935 e 1936 si verificano quasi 150 pogrom nella sola Polonia. Altri in Russia.

Sulle teorie della razza

Si sviluppa presto e sarà ripreso nell’800 e poi dalle teorie della razza un profilo fisico “lombrosiano” del (cattivo e infido) ebreo.

Senza addentrarsi qui nelle teorie della razza oggetto di altre ricerche, l’Evoluzionismo e il Darwinismo sociale si esprimono contro il governo dei deboli (da Weimar, alla democrazia, agli Ebrei compresi). Nella società del progresso (legata al positivismo) “sopravvivono solo i più forti”. Anche per questo occorre purificare la razza.
La cosa paradossale è che mentre gli Ebrei partecipano con posti di rilievo a movimenti progressisti in politica, nelle conquiste scientifiche e quindi contribuiscono al progresso delle scienze, dell’economia e della società, (basti citare Einstein, Freud …ma l’elenco sarebbe molto lungo, più tardi Fermi e Opennheimer), si sta diffondendo una pubblicistica che li considera sabotatori o deboli da epurare.
 “Curioso”, ma noto che le teorie sulla razza regaleranno agli USA gli uomini chiave per arrivare alla bomba atomica che Hitler inseguirà invano.
Non dimentichiamo che un modo per identificarsi di un popolo è distinguersi dai “diversi” per far fronte comune; succede ancora adesso.

Il rigetto scientifico delle teorie sulla razza esclude inclusione o conversione.
Per il darwinismo razziale la sopravvivenza del più adatto implica l’apologia della violenza in nome della selezione naturale.

Gli atteggiamenti Il popolo/gli altri

 Il popolo spesso aveva tra ignoranza, interesse e propaganda un atteggiamento diffidente e se allo sterminio parteciperanno attivamente ca 1 milione di persone, quelli che vedono, sentono, sanno sono molti di più. Come inerzia ci sarà, alla fine, da parte degli alleati, che non potevano non aver fotografato i campi e che sicuramente hanno ricevuto notizie da alcuni fuggiti, come l’ufficiale polacco (W. Pilecki), che si era fatto catturare per organizzare forme di Resistenza nel campo, ma che poi di fronte all’orrore ed alla morte dei suoi compagni era dovuto fuggire ed aveva cercato di lanciare un allarme inascoltato. Sarà poi membro delle Resistenza polacca, attivo sul fronte italiano e ucciso dai Russi come spia occidentale e cattolica.
Dopo una prima conferenza internazionale si afferma che “nessuno può intromettersi nei rapporti interni dei Tedeschi coi loro cittadini” (sic?).  Secondo alcuni storici, Inghilterra e USA sapevano dai dispacci dei consoli, da internati liberati, da appelli dei Vescovi delle zone occupate, dall’intercettazione dei dispacci fatta dall’Inghilterra, dalla pressione della Comunità Israelitica mondiale ma, aldilà di due moniti, si vieta addirittura la diffusione di notizie troppo “incredibili” alla stampa… In realtà il problema dei profughi da accettare, l’antisemitismo delle popolazioni, rendono “increscioso” o politicamente non conveniente (Churchill) anche solo parlarne.

La CRI internazionale che stava in Svizzera sapeva dai suoi delegati, ma non decide che una timida protesta.

La Chiesa e soprattutto Pio XII di fronte alle disperate richieste dei vescovi cattolici e protestanti, decidono che sono esagerazioni, e, solo verso la fine della guerra, intraprendono una diplomazia del silenzio, mentre la Chiesa Inglese invierà un messaggio molto duro al suo governo che non avrà seguito.

Se 1 milione di persone partecipa attivamente allo sterminio, quasi la metà erano civili, industriali, impiegati,  altri non potevano non sapere.

Gli Ebrei increduli

Molti ebrei restano increduli di fronte al cambiamento di vita che, all’inizio gradualmente, arriva con le leggi razziali. Taluni sono uomini potenti, seguaci del nazismo/fascismo, alti ufficiali, eroi di guerra, uomini di stato che pensano impossibile essere toccati. Altri non credono possibile/non immaginano quell’orrore e pensano a un momento tragico che (come altri nella storia dl loro popolo) passerà o che “tocca ai vicini di un’altra città o popolo”. Fortunati quelli che si sono decisi subito e, talora perdendo molti dei loro beni, hanno lasciato il paese.

Dopo - l’indicibile

I sopravvissuti all’orrore spesso, per anni non hanno voluto/potuto parlare, rievocare, hanno seguito delle cure.
Non dimentichiamo che lo sterminio si basava su principio che la vittima non era un essere umano. E le sole poche pagine di Levi, della spoliazione degli ebrei arrivati nei campi, spiegano da sole che la S. si basa sulla privazione di tutti i diritti e di tutte le connotazioni umane (di qui il titolo, Se questo è un uomo).
Lo stesso P. Levi che ha voluto testimoniare e raccontare “l’indicibile” (il perché potrebbe dirlo solo lui: un impegno civile di testimonianza, una riparazione/liberazione o cos'altro?) ha avuto grosse difficoltà a farsi ascoltare e solo molti anni dopo ha trovato un grosso editore disponibile a pubblicare il suo libro. Anche gli "altri" (grandi potenze o cittadini) non volevano sentirne parlare: troppo scomodo.
Col tempo alcuni hanno scelto la strada dell'attivismo e della testimonianza (perché non si ripeta mai più) altri quella dell'oblio. Per molti scrivere e narrare sono stati una parziale "liberazione". Efficace?
D’altra parte come su molte cose orribili (e questa è stata la peggiore, ma è successo anche per le foibe o nella ex-Jugoslavia o in Africa ad es.), la società non voleva sapere, ascoltare. Troppo inquietante e troppo scomodo.

La memoria esplicita e accettata – ma non da tutti - è un fenomeno relativamente recente e non universale.  
In questo contesto più di sempre vale la scelta personale di essere testimoni attivi (da Levi a Vigevani e tanti altri) o di chiedere l'oblio e il silenzio.
Non va sottovalutato l’impatto psicologico di quanto vissuto e il senso quasi di colpa dell’essersi salvati dall’orrore: perché proprio io? 
Una cosa poco conosciuta è che molti soldati/ufficiali soprattutto tedeschi che avevano partecipato a stragi, violenze, soprattutto nell’Europa dell’est e sul fronte russo, tornano provati e sarebbe interessante trovare dati sul numero dei suicidi di reduci Tedeschi dalla Russia.
La distinzione fra una parte minoritaria degli ufficiali ed alti ufficiali (prevalentemnte prussiani, cattolici o protestanti) e il nazismo è testimoniata dai complotti per uccidere Hitler. Altri non sono pentiti neanche adesso.

Il male link articolo

Alcune note

Il primo campo di concentramento Dacau 1933 viene inaugurato con l’internamento di 4000 capi comunisti del disciolto partito, dopo che Hitler ha vinto le elezioni con un programma fortemente antisemita (la questione ebraica).
La pulizia etnica come noto comprende e viene attuata all’inizio cominciando dai disabili e dagli asociali con politiche di sterilizzazioni di massa.
Nei campi moriranno 6 milioni di ebrei, ma anche oppositori politici (preti compresi) omosessuali, zingari, testimoni di Geova- di cui si parla sempre molto poco – Perché? .
Sia Mussolini in Italia, che Hitler in Germania prenderanno il potere con l’appoggio politico iniziale delle Chiese e dei partiti cattolici.

Le tappe in Germania.

1933 Gli e. non sono più cittadini
1935 leggi Norimberga: separazione fisica e morte “politica”
1938 Isolamento e impoverimento: arianizzazione forzata e alienazione dei beni
1941 La soluzione finale. 1941 una conferenza “organizzativa” il 20/1/1942

Per questo si parla di uno sterminio di massa “pianificato
Tra le ipotesi: deportazione totale nel Madagascar o le camere a gas “azione T4” poi attuata.
Nella fase finale, con l’arrivo dei Russi il lavoro dei Tedeschi è concentrato sul fra sparire le tracce.
Gli altri paesi europei, ancor prima della conquista da parte dei Tedeschi, attuano politiche di restringimento dell’immigrazione anche per l’ostilità delle popolazioni. La Svizzera avrà sempre una politica ambigua e dettata spesso da opportunità politica, economica (dalla Svizzera passava il 79% dell’oro esportato dai Tedeschi e una parte è rimasto sino in tempi recenti – cfr. L’oro degli Ebrei) da necessità o meno di manodopera. Costerà la vita a molti ad es quelli sfuggiti dopo l’8 settembre dall’enclave di Nizza che saranno a singhiozzo respinti alla frontiera con figli e bagagli. Nelle mani dei Tedeschi.
Gli Ebrei di Palestina, pur ostacolati dall’Inghilterra, la comunità ebraica internazionale, organizzano deportazione di correligionari in cambio di denaro, spedizioni in Europa per favorire salvataggi. Mentre in alcuni campi si organizzano ribellioni con scarsi e drammatici risultati.

Comprendere? Alcune piste

Noi abbiamo disperatamente bisogno, per l’avvenire, della storia vera di questo inferno costruito dai nazisti……perché sono divenuti l’esperienza di base e la miseria costitutive del nostro tempo” H. Arendt.
La vera memoria è quella di chi è entrato nelle camere a gas, vivendo l’intero dramma dicono alcuni studiosi.
Il crimine contro l’umanità – concetto giuridico prima inesistente e che stenterà a chiarirsi e separarsi da quello di crimine di guerra – non sono né l’assassinio né il numero delle vittime. Come pure Auschwitz non è il luogo dove s’infligge la morte, ma il luogo dell’assassinio degli uomini che, privati del loro status di persona umana, sono stati distrutti come sono stati eliminati il “bestiame, il fango e la spazzatura”(P.Levi)…. Sospingendo la vittima e il carnefice nell’anonimato della camera a gas, viene negata alla prima la sua qualità di essere umano e si accorda al secondo l’innocenza del criminale”
Nella S. è in gioco lo Stato intero….la modernità che coniuga serialismo, gregarismo, e amministrazione quotidiana, ha facilitato l’esecuzione del crimine da parte di “uomini normali” promossi dall’omicidio di massa al rango di élite della popolazione.
La S. è una parte insopportabile nel cuore dell’Europa, genera consapevolezza ricorrente, resistenze e volontà di “voltare pagina”. Ma i crimini giudicati a Norimberga non chiudono un’epoca, la aprono.

Note

Tutte le citazioni in corsivo non attribuite sono da G. Bensoussan, Storia della Shoah, Giuntina

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