Direzione didattica di Pavone Canavese


 

(08.02.2011)

MenteQualunque - di Marina Boscaino

La prima domanda è: come fanno a guardarsi in faccia la mattina i portavoce della fiera difesa del premier, portata avanti a colpi di apologia di improbabili ingenuità e generosità? Non lo sapremo mai. La seconda è: rimarrà impunita una così sfrontata mancanza di rispetto per l’intelligenza della gente? Speriamo di no. Anzi, pare di no.

Poiché viviamo in un Paese in cui sembra che le malefatte politiche e l’evasione dalle condivise procedure democratiche contino poco, confidiamo sul fatto che – almeno – esista una percezione collettiva della pochezza delle strategie difensive di coloro che - baciapile di professione  in alcuni contesti – esibiscono una spregiudicata visione anarcoide nel valutare i comportamenti privati non di un uomo qualsiasi, ma del presidente del Consiglio di un Paese.

 

Prendiamo Gelmini, ad esempio, una delle più rigorose e intransigenti fan del premier. Le contraddizioni di questa improvvisata responsabile di un dicastero strategico sono innumerevoli: lombarda, jihadista della meritocrazia e della valutazione, è emigrata in Calabria per fare l’esame da avvocato.

Supporter a parole delle politiche di promozione della cancellazione delle differenze tra sessi, ha dichiarato – all’epoca del personale “lieto evento” – che la legge sulla maternità va in sostanza dismessa: tutti al lavoro dopo il parto, come ha fatto lei. Lo vada a raccontare a un’iscritta alla Fiom. Ne ha fatte di tutti i colori: ha distrutto la scuola pubblica nel disinteresse della società. Ha distrutto l’università nell’indignazione dei media e degli editorialisti più sensibili. Continua a esternare impunemente, nonostante – per il momento nella scuola – i danni della sua azione di “razionalizzazione e semplificazione” (leggi 8mld di euro di tagli) siano sotto gli occhi di tutti coloro che (studenti, insegnanti, Ata) a scuola ci vanno tutti i giorni.

Finalmente qualcosa ci dice che la luna sta cambiando: si tratta di sondaggi, ahinoi, l’unico strumento che in questo tempo triste di inerzia, passioni deboli e tolleranza massima possa fornirci il polso della situazione. Nell’indagine che ogni mese “Repubblica” commissione a Ipr Marketing, si registra un generale calo del gradimento del governo rispetto al mese di dicembre. Tra i ministri, solo Bossi, Tremonti e Maroni confermano la percentuale precedente. Veniamo alla nostra: Gelmini cala di 2 punti rispetto ai 32 di dicembre. Solo Brambilla è peggio di lei, il che è tutto dire, considerando la qualità della rappresentanza femminile nel governo italiano. C’è stato un tempo (misteri del nostro strano Paese) in cui Mary Star era addirittura tra i ministri più apprezzati della Repubblica: un anno fa registrava 10 punti in più di oggi.

 

 
Forse finalmente ci si è stancati dei giovanilistici annunci su YouTube, che anche quest’anno hanno caratterizzato l’annuncio delle materie per l’Esame di Stato.

E della protervia di questa apparente maestrina dalla penna rossa, che esterna, stigmatizza, pontifica implacabilmente senza che nessuno abbia la forza o la visibilità per confutare la mistificazione che le sue formule imparaticce concretizzano.

Forse si cominciano a valutare i danni in termini di diritti, apprendimenti, civiltà e democrazia che l’unico ministro occidentale che – durante questa crisi – ha tagliato drasticamente sulla conoscenza sta producendo.

Forse, infine, la gente comincia a mettere insieme tanti dati. Da una parte l’incompetenza, dall’altro l’intransigente piglio apparente da signorina Rottermaier ostentato da questa strenua sostenitrice dell’esegeta e organizzatore e anfitrione delle serate bunga bunga e delle vere o presunte conseguenze in termini penali. In ogni caso, la tristezza, l’imbarazzo, la vergogna sono ormai inestinguibili. Come i danni che, quando la storia si occuperà di spolverare via le loro presenze dalla scena politica, rimarranno a ricordarci una delle epoche più buie che il nostro Paese abbia attraversato.

 

 

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