Direzione didattica di Pavone Canavese

Multimedialità e dintorni

(03.07.04)

Per adesso ci fermiamo qui, ma .....
di Rodolfo Marchisio

 

In un precedente intervento , spero di aver chiarito il contesto e le finalità di questo dossier, perché sia evidente il senso di queste schede ed il messaggio che si è cercato di inviare.
Il contesto è quello creato da Riforma, formazione For Tic, dibattito sulle competenze, valutazione, portfolio ecc..

Credo indispensabile evitare che nella scuola:

  1. entrino in modo implicito concetti di moda che implicano prassi (non consapevoli),
  2. che quanto viene proposto nel campo della valutazione sia subito e non capito, scelto, accettato o rifiutato

Pensiero collettivo?
Succede, in rete, di sperimentare concretamente il pensiero collettivo (connettivo ?)
L’ho fatto in passato programmaticamente con alcuni amici fra cui Stefano Penge, scrivendo insieme per riflettere su problemi comuni. Lo faccio ogni giorno con amici con cui lavoro.
In modo non programmato, credo sia avvenuto qualcosa di simile, non solo con M. Guastavigna, con cui mi confronto non solo su questo sito, ma anche con M. Ambel, con cui non ho occasione di parlare da anni e che si occupa, da tempo e in modo molto approfondito di competenze.
Si legge, si riflette, si scrive inevitabilmente tenendo anche conto (e arricchendosi) di quello che dicono gli altri.
Della riflessione di Guastavigna condivido una serie di osservazioni che Ambel sintetizza in modo molto felice:

Sono d'accordo con te che per fare di un sapere+saper fare+saper essere una "competenza" sono necessari anche (soprattutto) un contesto e un'attribuzione di significato, di senso e di scopo da parte di un soggetto reale in una situazione concreta; bisogna che sia chiaro (lo dici bene) che rapporto c'è fra quella prestazione, il suo esercizio e il progetto di vita (anche momentaneo) della persona. In tal senso l'apprendimento deve essere mediato (dai linguaggi) e acquisire senso (per chi apprende).

Non ho ancora deciso invece se condivido, per i motivi detti nel pezzo precedente e per altri che Ambel chiarisce in modo molto chiaro, poi anche la conclusione: che di competenze Tic forse non si possa parlare. Devo pensarci ancora.

Ambel, proprio per la sua grande capacità di analisi, da un lato elenca buoni motivi per parlare di competenze (in generale), dall’altro esprime i suoi fondati dubbi. Come lui resto qui a pensarci.

Che ci debba essere una riflessione e non solo un rifiuto di questi concetti, di fronte al dibattito in corso, non c’è dubbio. Messo spalle al muro, costatata la impossibilità di costruire un uso delle verifica delle competenze che sia funzionale e compatibile con una valutazione formativa ed una funzione formativa e sociale della scuola…….come già detto, istintivamente sono per buttare via tutto. Ma la cosa mi sembra più complessa e merita più tempo.

Ancora condivido,  l'ansia (e il fastidio) per una certa inflazione del termine, che ormai si trova in tutte le salse e con accezioni sempre più irrimediabilmente diverse (Ambel) che le varie mie citazioni volevano comunicare.

Al convegno su Freinet I fili e i nodi, avevo proposto di abbandonare concetti inflazionati e troppo di moda, perciò inutilizzabili (tra cui il concetto di ipertesto e quello di rete). Ovviamente è rimasta solo una provocazione, ma con il concetto di competenza si corre lo stesso rischio.

Non voglio tirare conclusioni, perché ho fatto questo percorso per 2 motivi:

  1. lanciare un allarme e fornire stimoli alla riflessione (spero di essere riuscito almeno in questo)
  2. capire io stesso

Possiamo però augurarci buone vacanze, almeno con un consiglio ed una proposta.

Consiglio

Chi è interessato può continuare da solo.

  1. Sulle competenze in generale. Il lavoro di Ambel poggia su una grande capacità di analisi: chi volesse, dopo queste brevi note divulgative, affrontare il problema delle competenze, può, oltre a quanto proposto in bibliografia, proseguire seguendo il suo percorso (vedi consigli per la lettura)
  2. Sulle competenze TIC. E’ stato fatto e prosegue un importante lavoro da parte di Albertini ed altri, non solo per IRRE Piemonte, provincia ed altri Enti, ma soprattutto nel gruppo del prof. Guasti per INDIRE (vedi consigli per la lettura).

Una proposta

Noi abbiamo 2 modi, sin da bambini, per conoscere le cose:

  1. smontarle criticamente, per cercare di capire come funzionano (lo facevamo coi giocattoli, continuiamo a farlo con oggetti cognitivi e concetti). Abbiamo provato a farlo attraverso le schede divulgative di questo percorso.
  2. Cercare di costruirne di nuovi. Alla fine del dossier, anziché tirare conclusioni, preferisco invitare chi ha avuto la pazienza di leggere, a continuare a smontare quanto gli viene proposto. O a costruire in modo documentato, consapevole, critico e MAI per moda o passivamente, un portfolio per la sua scuola.

Da parte mia io cercherò quest’estate di continuare a leggere, riflettere e costruire, con un amico competente, un portfolio TIC coerente e compatibile con le riflessioni espresse in questo dossier. Ne riparliamo.

Grazie a tutti e buone vacanze !

Consigli per la lettura

1- Il dossier con il nostro percorso

2- Il sito di M. Ambel e le sue riflessioni sulle competenze

3- Su competenze e su competenze TIC

Il lavoro di Albertini ed altri:

Libro Bianco sull’innovazione in scuole e università Technology Innovation Council (www.busint.it/tic/)

- Le competenze di base degli adulti Fascicoli 96 e 97 degli Annali dell’Istruzione Casa editrice Le Monnier

- Gli standard minimi delle competenze di base e trasversali  nell’IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) 19-11-2002 (formato pdf) www.bdp.it/ifts/smcbt.pdf .

- Anche in www.bdp.it/eda risorse per l’Eda -> materiali ->

- Certificazione delle competenze, IRRE Piemonte 2002 Area Tecnologica presentazione ricerca; schede descrittori; corrispondenze con ECDL

4- Gli articoli di M. Guastavigna su questo sito.

 

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