In questo numero della rubrica sull’educazione interculturale presentiamo una delle più significative proposte curricolari di educazione interculturale apparse negli ultimi anni.

Si tratta di un kit multimediale (per le scuole elementari e medie) che presenta un curricolo di educazione ai media secondo l’ottica interculturale.

Il progetto educativo prevede che tutte le risorse messe a disposizione nel Pacchetto Multimediale possono essere utilizzate: le proposte curricolari degli esperti, i progetti e le unità didattiche realizzate dagli insegnanti, le metodologie di lettura dei film illustrate per i docenti nella videocassetta, l’ambiente ipermediale sull’informazione giornalistica nel CD-Roma destinato agli studenti.

Secondo gli autori la disseminazione nelle scuole deve avvenire proprio nella pluralità dei modi di utilizzazione dei materiali multimediali proposti dal pacchetto, secondo motivazioni differenziate di innesco e di snodo del percorso, coerenti, da un lato, con la libertà metodologica degli insegnanti e, all’altro lato, con il contesto reale dei ragazzi.

A. un volume a stampa (Curricolo dei media) curato da Luciano Galliani che

1. discute i fondamenti pedagogici dell’educazione ai media nella società multiculturale

2. Presenta due percorsi curricolari di educazione interculturale nel sistema informativo e nella fiction cinematografica

3. Ripercorre 5 progetti didattici e sette unità didattiche progettate e sperimentate dai gruppi di ricerca azione nelle scuole elementari e medie della Puglia.

B. Una videocassetta (Viaggiare nel cinema), curata da Franca Pinto Minerva e Luciano Galliani suddivisa in due parti:

1. Analisi del testo cinematografico (strutture linguistiche e narrative, funzioni attanziali e ideologiche) applicata al film di F. Brusati "Pane e cioccolata"

2. Analisi dei modi di costruzione dell’immaginario simbolico sui temi dell’immgrazione esemplificati nel fil "Lamerica" di F. Amelio.

C. Un CD-ROM contenente un ipermedia (Intercultura news) strutturato in 4 programmi fra loro interrelati

1. L’ambiente Notiziapolis che conduce i ragazzi

• a visitare i diversi ambienti di lavoro "giornalistico" (redazioni di agenzie di stampa, di giornali, di studi radiofonici e televisivi)
• ad incontrare i diversi operatori dell’informazione analizzandone i diversi ruoli (direttori, giornalisti, tecnici ecc.)
• a conoscere i processi produttivi delle notizie.

2. L’ambiente Io giornalista che consente al fruitore-alunno di scrivere notizie secondo i diversi formati mediali sino a giungere alla realizzazione completa di u giornale, un radio-giornale, un tele-giornale attingendo in agenzie e redazioni notizie e immaginisulle tematiche interculturali

3. Approfondimenti che consente all’alunno di accedere in ogni momento ad un glossario di parole chiave e a schede antologiche di approfondimento bibliografico sui temi dell’informazione e dell’interculturalità.

Luciano Galliani: docente all’Università di Padova, direttore del corso di Perfezionamento in Didattica Multimediale. Uno dei massimi esperti in pedagogia multimediale in Italia

Franca Pinto Minerva, presidente IRRSAE-Puglia, docente di Pedagogia all’Università di Bari

Rossana Costa

Coordinamento generale
Francesca Massimeo e Marisa Selvaggi - IRRSAE- Puglia

Secondo gli autori l’educazione interculturale, allorché si propone di modificare l’universo simbolico delle identità e delle differenze, coinvolge il modo di pensare e di agire non solo dei ragazzi ma anche deli insegnanti. Allo stesso modo la didattica dell’interculturalità, allorché propone di lavorare su testi mediali di informazione di fiction sull’immigrazione, non si occupa solo di saperi sull’integrazione degli stranieri, ma sopratutto dei processi comunicativi (iconici ed eidetici) che presiedono alla costruzione di quella parte dell’universo mentale che identifica gli altri come stranieri.

In questo senso il kit è certamente un’opera (ed un sussidio) di grande valore che permette un salto di qualità all’educazione interculturale evidenziando come possa essere risolta la sfida che nasce dalla relazione tra ipotesi interculturale e concretezza dei curricoli.

Il che non è poco in quanto permette di uscire dalla logica declamatoria per confrontarsi con la concretezza del "fare educazione".

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