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Educazione interculturale: interventi, documenti e materiali

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(22.08.2012)

Integrazione stranieri: accordo quadro Miur - Ministero Interni

Il 10 marzo 2012 è entrato in vigore il Decreto del Presidente della Repubblica firmato il 14 settembre 2011, n. 179, ovvero il Regolamento concernente la disciplina dell'accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato, a norma dell'articolo 4-bis, comma 2, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.

Si tratta di un testo molto importante che in sostanza, come scrive l’art. 1, “stabilisce i criteri e le modalità  per la  sottoscrizione  da  parte   dello   straniero   dell'accordo   di integrazione (…) e disciplina, altresì, i contenuti, l'articolazione per  crediti  e  i casi di sospensione dell'accordo, le  modalità  e  gli  esiti  delle verifiche a  cui  esso  é  soggetto  e  l'istituzione  dell'anagrafe nazionale degli intestatari degli accordi di integrazione. Il regolamento si applica allo straniero di  età  superiore  ai sedici anni che  fa  ingresso  per  la  prima  volta  nel  territorio nazionale dopo la  sua  entrata  in  vigore  e  presenta  istanza  di rilascio del permesso di soggiorno,  ai  sensi  dell'articolo  5  del testo unico, di durata non inferiore a un anno”.

L’art. 2 specifica poi i soggetti chiamati alla firma dell’accordo e gli impegni reciproci che cittadini non italiani e stato italiano assumono reciprocamente.
Da parte sua con l'accordo “lo Stato si impegna a sostenere  il  processo  di integrazione dello straniero attraverso l'assunzione di  ogni  idonea iniziativa in raccordo con le regioni e gli enti locali, che anche in collaborazione con i centri per l'istruzione  degli  adulti,  …, possono avvalersi delle organizzazioni del terzo settore  …, e delle  organizzazioni  dei  datori  di  lavoro  e  dei  lavoratori, nell'ambito delle rispettive competenze e nei  limiti  delle  risorse finanziarie disponibili a legislazione  vigente.  Nell'immediato, lo Stato assicura allo straniero la partecipazione ad una  sessione  di formazione civica e di informazione sulla vita in Italia…"

Il 2 marzo 2012 i ministri dell’Interno e della Cooperazione Internazionale e l’integrazione la sono intervenuti con la Circolare n. 2154 al fine di provvedere ad aggiornare l'Accordo-quadro stipulato con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per estendere le intese raggiunte in tema di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana da parte dei richiedenti il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo anche ai test che dovranno essere svolti, a partire dall'anno 2014, in occasione della verifica dell'accordo. di integrazione.  

Il 7 agosto poi, a firma del Capo Dipartimento Istruzione Lucrezia Stellacci e del Direttore Generale per le politiche dell’integrazione del ministero degli interni Angelo Malandrino, è stato siglato l’accordo quadro che permetterà una più proficua collaborazione tra il ministero degli interni (a livello provinciale rappresentato dalle prefetture) e ministero dell’istruzione che attiverà le proprie strutture, in particolare i Centri Provinciali per l’Istruzione degli adulti, come luoghi nei quali si terranno sia i corsi che i test per l’assegnazione dei crediti relativi alla conoscenza della lingua italiana, della cultura civica e della vita civile in Italia.Un percorso, come si può notare, che giunge finalmente in porto dopo un lungo e complesso iter.

E non si può che essere soddisfatti di questi passi che hanno lo scopo di favorire un percorso di integrazione che riguarda in particolare gli immigrati adulti mentre per i bambini ed i ragazzi il compito è svolto direttamente dalle scuole. Certo, si tratta di un primo passo cui manca, per dirla in sintesi, la dimensione della reciprocità, ovvero l’avvio di un vero percorso interculturale in cui non solo “gli stranieri” ma anche “noi” siamo chiamati ad acquisire nuovi stili di vita sociale.

Ma, se mi è lecito un giudizio, si tratta comunque di un primo passo importantissimo. Basti un esempio: una significativa conoscenza da parte dei cittadini non italiani della Costituzione Italiana comporterà di certo anche una significativa richiesta di rispetto della Costituzione stessa. E non solo nei confronti degli stranieri

Aluisi Tosolini

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