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altre sezioni LABORATORIO STORIA 900 |EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA

Democrazia WEB e ragazzi

“La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione” G. Gaber

(09.10.2017)

Digitale. Non guardiamo il dito
Necessità di una riflessione pedagogica e linguistica

di Rodolfo Marchisio

Le due tematiche centrali oggi nella scuola in rapporto a educazione e “digitale” sono:

1- La necessità di una riflessione sui problemi educativi nuovi legati al “digitale”.
Per prendere atto:
a- Che, in un mondo “liquido” – Bauman - in cui le relazioni, i valori, i punti di riferimento si sono allentati – liquido è il contrario di solido -
siamo più a disagio tutti. Educatori, genitori, ragazzi.
b- Che questo mondo non è frutto delle tecnologie o della rete., ma della globalizzazione selvaggia che il capitalismo impone attraverso i monopoli anche in rete.
c- Che occorre capire meglio chi sono diventati i nostri ragazzi, chi stiamo diventati noi docenti e genitori, come siamo cambiati, quali problemi incontriamo nella relazione con ragazzi, genitori e nel lavoro.  Anche in conseguenza del rapporto con le tecnologie digitali. E con questa rete che non è l’unica possibile.
d- Che è necessario ricostruire l’alleanza educativa scuola – famiglia.
L’atteggiamento dei genitori con l’avvocato o col gruppo Whats up, teso alla difesa del figlio ad ogni costo in un atteggiamento di chiusura a guscio intorno ai ragazzi e la rispondente chiusura a riccio di molti docenti, criticati sui social di classe, stanno indebolendo il patto educativo su cui si regge la scuola e di cui hanno bisogno i ragazzi.

Un ragazzo può crescere in 2 modi:
a- “facendosi le ossa”, forte dentro, ma in parte vulnerabile sulla pelle. Come sempre in passato.
b- chiuso nel guscio asfissiante dei genitori che lo difendono anche quando ha torto. Guscio che lo cresce debole dentro, ma furbo, tanto da sfuggire ai genitori con 2 profili social e false identità.
Un guscio ed un riccio difficilmente hanno un facile rapporto e
i messaggi doppi e contradditori famiglia e scuola minano la credibilità di entrambe.

Gli adulti che non danno regole, i padri amiconi, i docenti impauriti dalle TIC e dai problemi che si portano dietro crescono ragazzi in ansia e che generano ansia.
 La necessità di andare oltre i singoli problemi. Per capire.
Allora il cyber bullismo o altri fenomeni NON sono più IL PROBLEMA, ma
spie di un più ampio problema educativo solo in parte prodotto e amplificato dalle tecnologie.

 2- La necessità di scrivere coi nostri ragazzi un nuovo capitolo della educazione linguistica, perché scrivere e scrivere per la rete, leggere e leggere in rete non sono la stessa cosa; testuale e ipertestuale, libro e e-book hanno molto in comune ma stanno cambiando il nostro modo di esprimerci, capire, pensare, scegliere. E quindi di essere cittadini

 
La sola certezza fino ad ora è che “il futuro non è quello che era”.
Il prossimo passo è quello di riconoscere che in questa nuova cultura globale siamo tutti dei primitivi.

Per progredire dallo status di semplici vittime delle nostre crisi a quello di esploratori , dobbiamo sviluppare il senso del giudizio critico in tempi critici. D. de Kerchove

Di questo, e molto altro, si occupano i 2 filoni di ricerca-divulgazione-sperimentazione nelle classi del progetto:

Le sfide della rete: problemi educativi e nuova educazione linguistica
organizzato dalla Ass. Gessetti colorati che prenderà avvio a Ivrea,
giovedì 26 ottobre c/o Museo Tecologic@mente h 16,45

 Si articola in 2 filoni, 6 incontri (di cui uno a più voci) e un seminario finale con esperti
e
 ha come obiettivo di attivare

 Per informazioni, iscrizioni clicca qui
 Programma del corso
 Introduzione alla ricerca Filone linguistico

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