“No a dubbi e falsità”. La Ministra Fedeli dice la verità
vera sull’inizio di quest’anno 
scolastico, in una affollata Conferenza stampa: 
“Non ci sono cattedre scoperte; se ci fossero, le copriremmo. Abbiamo le 
competenze, da qualche parte. Nessun caos comunque, come invece strillano i 
giornali. Forse solo un po’ di casino. Secondo tradizione. 
 “D’altra parte – continua - ‘le carte’ 
parlano chiaro. Diffidate invece dei numeri che danno le scuole, attraverso i 
loro dirigenti; non fanno testo. 
“Non andate dietro a quello che dicono presidi e genitori. Brave persone, 
per carità. Ma non possono continuare a raccontare le cose per come le vedono 
loro, anche se sono vere! È un concetto difficile, ma spero voi mi capiate. 
Sorride materna e severa. “Potete telefonare voi stessi alle Direzioni Regionali 
e vi spiegheranno che tutto si svolge secondo copione. D’altra parte, non 
potevamo prevedere una situazione migliore di questa. Bisognerebbe, per fare 
meglio, raddoppiare o forse anche triplicare i mesi estivi. Ho pregato 
insistentemente per questo, ma non ho avuto risposta. Si vede che anche i santi 
importanti hanno difficoltà o problemi. Non saprei dire. Io comunque preferisco 
concentrarmi sulle urgenze vere. 
“Come, ad esempio, il problema degli 
smartphone in classe e del rapporto con essi dei nostri studenti. Lì c’è il 
futuro della nostra scuola”.  
(Beata lei!)
E sa - proprio perché è una ministra - quanto gli
smartphone siano importanti per loro.
Perciò ha costituito già – e questo è uno
scoop - una commissione ministeriale 
che si insedierà venerdì prossimo per “costruire le linee guida per l’utilizzo 
dei cellulari in classe”.
Una genialata! Secondo la Ministra, 
sembra che la Commissione la preveda pure il Regolamento dell’Autonomia! Anche 
questo è uno scoop!
E aggiunge: “Ho pure creato, per conoscerli meglio, un gruppo di lavoro 
interno (con psicologi, associazioni, parroci, e Massimo Cacciari con Lilly 
Gruber. Ho chiamato anche Luigi Di Maio, ma si è offeso. Non accetta cattive 
compagnie). “Ho in mente ‘una due giorni 
internazionale’, appositamente ‘dedicata’”. 
Ma non dice a chi. Per i collaboratori, 
forse alla Madonna del Soccorso - data la situazione 
–.Ma non è detto.
“Può anche darsi che questa idea sia una boiata pazzesca. 
[Dal pubblico: 
“Centrato!”] 
“Confesso però che la cosa mi ha riempito di orgoglio e 
commozione. Io sono fatta così. Pensate: ho avuto apprezzamenti finanche da mio 
marito: non ama i miei capelli rossi, ma le mie ultime uscite piacciono molto 
anche a lui. 
“È stato comunque impressionante il successo di questa mia pensata: Tutti a 
parlarsi addosso, a obiettare, a contrastare, a condividere. Un dibattito 
appassionante. Peccato che stia già languendo. Però, l’obiettivo che mi ero 
dato, l’ho centrato in pieno”. 
“Indubbiamente, Ministra, non si può dire che le idee le manchino. Anche la 
sua uscita su “bocciare sì – bocciare no” – è stata fenomenale! Ma come fa a 
farsene venire tante e così brillanti” 
“Io le penso di notte – risponde compiaciuta - 
Sapete, dormo poco. Comunque - sempre a proposito di
smartphone - anche per onorare la mia 
biografia, prenderò una decisione solo dopo aver consultato tutti e due mila – 
quanti sono all’incirca -  i presidi 
delle nostre scuole”.
“Ma guardi, Ministra – così dal pubblico 
-  che i presidi quest’anno dovrebbero 
essere parecchio più di 8000 mila; quanti gli istituti autonomi!” 
“Veramente? Così tanti? Ma dai! – fa lei sorpresa. 
“Oggi – lo stesso di prima - sono circa 
6500, perché non si fanno concorsi, e il 25% ha la reggenza; e quindi due 
scuole. Lei lo saprà?” –.
“Lei dice? (breve pausa con un velo 
di smarrimento. Poi, quasi tra sé e sé) Sì, certo, le reggenze…. Il concorso 
per i DS…. Il bando… L’avevo promesso per il 15 di questo mese… Ma cosa posso 
fare? (Pausa) Aspetteranno ancora un 
po’. Tanto …“.
E lascia la sala. Rasserenata e ridente. 
Ma che ride!?