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LA BUONA SCUOLA OGGI: Documenti e interventi su  "Piano Renzi" (settembre 2014)

(01.10.2017)

 

 

No alle falsità, sì alle vere emergenze. 
La ministra Fedeli si dichiara in una Conferenza Stampa
Un resoconto virgolettato di Aristarco Ammazzacaffè.

 

“No a dubbi e falsità”. La Ministra Fedeli dice la verità vera sull’inizio di quest’anno scolastico, in una affollata Conferenza stampa:
“Non ci sono cattedre scoperte; se ci fossero, le copriremmo. Abbiamo le competenze, da qualche parte. Nessun caos comunque, come invece strillano i giornali. Forse solo un po’ di casino. Secondo tradizione.
 “D’altra parte – continua - ‘le carte’ parlano chiaro. Diffidate invece dei numeri che danno le scuole, attraverso i loro dirigenti; non fanno testo.
“Non andate dietro a quello che dicono presidi e genitori. Brave persone, per carità. Ma non possono continuare a raccontare le cose per come le vedono loro, anche se sono vere! È un concetto difficile, ma spero voi mi capiate.
Sorride materna e severa. “Potete telefonare voi stessi alle Direzioni Regionali e vi spiegheranno che tutto si svolge secondo copione. D’altra parte, non potevamo prevedere una situazione migliore di questa. Bisognerebbe, per fare meglio, raddoppiare o forse anche triplicare i mesi estivi. Ho pregato insistentemente per questo, ma non ho avuto risposta. Si vede che anche i santi importanti hanno difficoltà o problemi. Non saprei dire. Io comunque preferisco concentrarmi sulle urgenze vere.
“Come, ad esempio, il problema degli smartphone in classe e del rapporto con essi dei nostri studenti. Lì c’è il futuro della nostra scuola”. 

 Nei ragionamenti che seguono, ci tiene a far sapere che questi ragazzi lei li conosce e li capisce anche.
(Beata lei!)
E sa - proprio perché è una ministra - quanto gli smartphone siano importanti per loro.

Perciò ha costituito già – e questo è uno scoop - una commissione ministeriale che si insedierà venerdì prossimo per “costruire le linee guida per l’utilizzo dei cellulari in classe”.
Una genialata! Secondo la Ministra, sembra che la Commissione la preveda pure il Regolamento dell’Autonomia! Anche questo è uno scoop!
E aggiunge: “Ho pure creato, per conoscerli meglio, un gruppo di lavoro interno (con psicologi, associazioni, parroci, e Massimo Cacciari con Lilly Gruber. Ho chiamato anche Luigi Di Maio, ma si è offeso. Non accetta cattive compagnie). “Ho in mente ‘una due giorni internazionale’, appositamente ‘dedicata’”.
Ma non dice a chi. Per i collaboratori, forse alla Madonna del Soccorso - data la situazione  –.Ma non è detto.

  “Comunque – prosegue -  ritornando alla questione degli smartphone in classe, mi va riconosciuto che ho avuto intuito. Ho scatenato un dibattito sui giornali, in tutti i talkshow delle tv, pubbliche e private, e finanche nei telegiornali. Devo confessare che mi sono sentita molto gratificata. E utile. Finalmente!
“Può anche darsi che questa idea sia una boiata pazzesca.

[Dal pubblico: “Centrato!”]

“Confesso però che la cosa mi ha riempito di orgoglio e commozione. Io sono fatta così. Pensate: ho avuto apprezzamenti finanche da mio marito: non ama i miei capelli rossi, ma le mie ultime uscite piacciono molto anche a lui.
“È stato comunque impressionante il successo di questa mia pensata: Tutti a parlarsi addosso, a obiettare, a contrastare, a condividere. Un dibattito appassionante. Peccato che stia già languendo. Però, l’obiettivo che mi ero dato, l’ho centrato in pieno”.

 “Posso?”: una domanda dal pubblico:
“Indubbiamente, Ministra, non si può dire che le idee le manchino. Anche la sua uscita su “bocciare sì – bocciare no” – è stata fenomenale! Ma come fa a farsene venire tante e così brillanti”

“Io le penso di notte – risponde compiaciuta -  Sapete, dormo poco. Comunque - sempre a proposito di smartphone - anche per onorare la mia biografia, prenderò una decisione solo dopo aver consultato tutti e due mila – quanti sono all’incirca -  i presidi delle nostre scuole”.
“Ma guardi, Ministra – così dal pubblico -  che i presidi quest’anno dovrebbero essere parecchio più di 8000 mila; quanti gli istituti autonomi!”
“Veramente? Così tanti? Ma dai! – fa lei sorpresa.
“Oggi – lo stesso di prima - sono circa 6500, perché non si fanno concorsi, e il 25% ha la reggenza; e quindi due scuole. Lei lo saprà?” –.
“Lei dice? (breve pausa con un velo di smarrimento. Poi, quasi tra sé e sé) Sì, certo, le reggenze…. Il concorso per i DS…. Il bando… L’avevo promesso per il 15 di questo mese… Ma cosa posso fare? (Pausa) Aspetteranno ancora un po’. Tanto …“.

E lascia la sala. Rasserenata e ridente.
Ma che ride!?

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