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LA BUONA SCUOLA OGGI: Documenti e interventi su  "Piano Renzi" (settembre 2014)

(31.08.2016)

Brischi, il brusco (col farfallino)
di Aristarco Ammazzacaffé

  

Le cronache del pianeta scuola di queste amene giornate di  mezza estate stanno dando rilievo ad un episodio di vita lombarda decisamente appassionante e clamoroso. Si tratta, come è noto ai più, del caso di un DS lombardo che, alle prese con le nuove nomine per la sua scuola, ha operato ignorando che un docente, individuato e nominato a seguito della “chiamata diretta”, entra comunque a far parte dell’organico dell’autonomia; anche nei casi in cui una classe di concorso non rientri nel quadro orario standard.  Questo il fatto

Che ha provocato immediatamente la giusta reazione di un nome importante – dicono – della scuola italica. Del Brischi, appunto. Del Brischi detto il “brusco”. Il quale su FB ha inteso opportunamente richiamare il collega disattento e discolo, ricordandogli per filo e per segno le indicazioni operative della Direzione Regionale. E ha giustamente annotato, a proposito di questo ignaro comportamento del collega,  che trattasi,  con tutta evidenza, non di una pinzillacchera, ma di un vero e proprio  “errore concettuale”; in nessun caso classificabile come “peccato veniale” (sante parole!).
Un rilievo, quello del Brischi (detto il “brusco”), che, a rileggerlo a cuor leggero, pare scritto   in totale buona fede e con evidente spirito solidale; come si capisce soprattutto nell’invito finale, rivolto al reprobo. Invito, di segno assolutamente cristiano, a pregare intensamente; chè solo così, a suo avviso, potrà evitare – grazie a qualche importante intercessione celeste - che a valutarlo possa essere chiamato proprio lui (il Brischi appunto).
Così, il testo alla lettera: per apprezzare: “se è credente [si parla del reprobo], preghi, ma molto, che non sia io uno dei dirigenti chiamato a visitare per la valutazione. Perché è su queste ‘cure’ che un DS mostra se è ‘buono / no buono’. Non sulla  bigiotteria’”.
Capito? Parole come balsamo. Eleganti e raffinate. Se permettete.
È forse per questo che i tanti che lo conoscono hanno deciso di fargli la festa: con lettere e comunicati vari alla Direzione regionale, al Ministero, al Parlamento e oltre.
Sui social scolastici, poi, i Brischi days, con  visualizzazioni a gogo del personaggio, furoreggiano.
Qualcuno, ma non se ne conosce però il numero, gli ha dato per questo – ma non si capisce perché – dell’ emerito cafone (proprio così), qualche altro invece solo dell’arrogante, qualche altro ancora del presuntuoso. Alcuni poi (ma pochi), tutte e tre gli attributi insieme.
Però, mi sembrano sinceramente delle esagerazioni. Comunque io dissento.
Ma chi è in realtà questo Brischi, detto il “Brusco col farfallino” (per il vezzo di farne sfoggio, anche nell’intimità. Dicono (ma mancano testimonianze solide, al riguardo).
Un ex docente? Forse.
Un DS vero? Forse.
Un ex miracolato della precedente era Stellare? (per via di una Maria Stella, si vocifera). Ma chi lo può dire?
Un dirigente ministeriale? Lombardo? Romano? Forse.
Certo, comunque, uno che farà strada.
 A proposito della festa da prevedere per lui: mi sono proposto per il Comitato organizzatore.  Io comunque sarei più per un viaggio premio in qualche paese tropicale. Si sta bene lì e ci si riposa e diverte alla grande. Proprio quello di cui il Nostro ha bisogno. Cuba per esempio; e una location tipo Guantanamo: ideale. Giusto un trimestre. Poi si vedrà. 

 

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