17.02.2015
A proposito dei
voti a scuola
di Francesco Tonucci
“A poco a poco abbiamo scoperto che
questa è una scuola particolare: non c’è voti, né pagelle, né rischio di
bocciare, né ripetere. Questa scuola senza paure, più profonda e ricca, dopo
pochi giorni ci ha appassionato ognuno di noi a venirci”
Lettera dei ragazzi della scuola di Barbiana di Lorenzo Milani ai bambini
del Vho della classe di Mario Lodi.
Alberto Manzi si rifiutava di dar voti o giudizi e per questo, caso rarissimo, forse unico, nella storia della scuola italiana, è stato punito con la sospensione dello stipendio per due mesi. Dopo questo fatto fece realizzare un timbro con il quale poneva sulle pagelle questo giudizio: “Fa quel che può, quel che non può non fa”. E siccome un ispettore ritenne offensivo l’uso del timbro, il maestro Manzi cominciò a scrivere a mano: “Fa quel che può, quel che non può non fa”
Sinceramente mi fido di più di questi maestri che
dell’opinione dei nostri ministri. Sarebbe ora che la formazione dei nuovi
maestri avvenisse studiando i grandi maestri che la scuola italiana e straniera
hanno avuto.