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I problemi della valutazione dopo la legge 169

24.02.2014

 

Un problema complesso: la gestione contabile della scuola
di Stefano Stefanel

Nel suo ottimo articolo Valutazione delle scuole e dimensione economica dell'autonomia Franco De Anna dimostra che i bilanci delle scuole non sono trasparenti, perché contengono un alto tasso di tossicità data da residui attivi che tali non sono e che spesso sono piazzati nel “famigerato” capitolo Z e che nessuno vuole radiare in barba ad ogni norma legislativa e contabile. Segnalo a De Anna che esiste un luogo ancora più recondito nel Programma annuale (il K) in cui si possono far confluire i residui fintamente radiati da Z.
Il D.I. 44/2001 parla chiaro: si possono considerare attivi solo i residui accertati. In poche parole un mio residuo attivo deve essere contemporaneamente residuo passivo per il Miur o per il MEF, altrimenti è un ente di ragione (della mia soltanto). Le scuole invece sono piene di residui denominati attivi ma che nessuno ha accertato. E che nessuno vuole radiare perché la radiazione comporterebbe anche la messa in evidenza dei soggetti che hanno accertato residui non accertabili.
Chi sono costoro? Semplice: i dirigenti scolastici, i direttori dei servizi generali e amministrativi, i revisori dei conti. I Consigli d’Istituto potevano accorgersi della questione? La risposta è no, perché non hanno mai avuto reali competenze tecniche relative alla gestione contabile della scuola. 
Per anni i Dsga hanno continuato ad inserire nei bilanci delle scuole residui da loro contabilizzati in base ad azioni di monitoraggio, che mai hanno avuto un accertamento reale da parte di Miur e Mef. Parliamo dei 4/12 del FIS 2005/2006. Parliamo dei soldi per le supplenze almeno fino al 2009. Parliamo dei rimborsi per mense ed esami di stato. Insomma parliamo di umanità contabile varia.
Perché lo Stato non pretende la radiazione di tutta questa roba che porterebbe un po’ di trasparenza nei bilanci? Perché è corresponsabile dello scempio e i revisori dei conti non hanno mai avuto nulla da dire in merito.
Inoltre poiché sarebbe facile individuare il nome e il cognome del Dsga o del Dirigente che ha inserito nei residui attivi poste non accertate io non riesco ad immagine una trasparenza che giunga a questo: a mettere nome e cognome di chi ha fatto quei conti vicino alla posta inesigibile. Meglio mettere tutto in Z e non pensarci più. Poi magari per il Bilancio sociale qualcosa ci si inventa.
Infine i Dsga sono ostili a radiare quei finti residui perché sperano sempre che qualcuno li faccia arrivare e non vogliono restare fuori per eccesso di zelo da questa fantasiosa immissione di denaro nelle casse delle scuole. D’altronde i dirigenti che si trovano davanti un Dsga fermo nella sua passione per il capitolo Z perché dovrebbero forzare la mano e inimicarsi quel Dsga, spesso autore principale di quegli accertamenti fantasiosi?
Caro Franco De Anna: dopo la lettura di questa mia breve risposta i lettori da 25 temo si saranno ridotti a 2.

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