23.03.2009
Docenti
con la pistola. Cosa c'è che non funziona ?
di Rodolfo Marchisio
Rifletto ad alta voce.
Sono tornato adesso con la mia classe dalle riprese per la Mostra su i
Giovani e la Costituzione che diventerà un allestimento permanente presso il
Museo Diffuso della Resistenza.
Abbiamo raccattato di oggi i complimenti:
a) della troupe di Milano perchè sono stati in mezzo a tante classi delle
superiori più bravi e disciplinati, permettendo di concludere le riprese in
1 ora contro le 4 previste.
b) del costituzionalista perchè hanno lavorato bene ad un tema difficile: i
diritti di 4° generazione (quelli legati alla rete, ai cellulari ecc..)
c) dell'ISTORETO che ha inviato i nostri lavori a Genova perchè la nostra
esperienza venga ripetuta anche là
d) della dott. Bertiglia che si è stupita che fosse una classe delle medie
ad aver fatto quella ricerca e ad aver prodotto quei materiali e manderà una
troupe a filmare le risposte che i ragazzi daranno a sue domande sulla
Costituzione, facendone un intervento al seminario di lancio il 3
aprile quando in mezzo a tanti esperti noi presenteremo insieme alle altre
scuole il nostro lavoro.
Eppure questi ragazzi che quando
vanno in laboratorio, quando hanno qualcosa da fare o escono si comportano
regolarmente così, in classe a volte rompono e alcuni non studiano.
Secondo la Gelmini e i dati del I quadrimestre 13 di loro andrebbero
“segati” (6 senza appello) e rinchiusi a vita in una classe, perchè la
scuola dei laboratori e delle ricerche non deve piu' esistere. Una classe =
una materia = un voto. Freinet e Don Milani avevano torto…..dice Gelmini che
non li conosce.
Alcuni di questi ragazzi sono
lavativi, altri hanno problemi di varia natura (famiglia, ritardi….).
Ma c'è qualcosa che non funziona.
E noi quest'anno temo abbiamo dimenticato di domandarci quando qualcosa non
funziona, anche perchè. Basta il voto, il conto da pagare.
Alla resa dei conti
Allora: strage dei colpevoli e
degli innocenti o sanatoria finale?
Temo siamo caduti (compresa la Gelmini che sta correndo in modo molto
contraddittorio ai ripari) nella trappola di una valutazione che non esiste
negli altri ordini di scuola e NON è mai esistita dal dopoguerra neanche in
Italia.
Alle medie ai miei tempi:
1- Andava solo il 30% della popolazione: il resto (70%) si divideva già tra
avviamento professionale e lavoro
2- C'era (sino a 3 insufficienze) l'esame di settembre che ora NON c'è. Il
meglio dei ragazzi e norme meno severe. Qualcuno ha provato a dirlo ma......
Sarebbe utile riflettere sulla
valutazione alla luce di quanto è avvenuto nel primo scrutinio e di cosa
dovrà avvenire a fine anno in una scuola che:
a) per legge istitutiva deve formare
b) per norme sulla valutazione (tutte comprese le ultime) deve valutare
sempre in modo formativo: cosa è meglio per il ragazzo? Cosa si può
fare ancora per lui?
La bocciatura, come la valutazione
del comportamento secondo la stessa Gelmini - CM 100/08 e linee di
indirizzo su Cittadinanza e Costituzione - devono essere un atto ed un
messaggio formativi.
C’è una strana contraddizione fra quanto scritto nel documento ministeriale
“Linee di indirizzo su Cittadinanza e Costituzione” (la valutazione e ogni
azione della scuola devono sempre essere educativi, formativi, collegiali,
corresponsabili, ponderati…) e quello che sta avvenendo nelle scuole (dove
chi cerca di frenare le tendenze giustizialiste di molti colleghi sono
spesso i DS preoccupati delle conseguenze) o che i giornali preannunciano
del nuovo documento sulla valutazione.
Il ministro da un lato è/dovrebbe essere preoccupato dalle conseguenze: se
le medie e le superiori bocciano un 20, 25% di allievi seguendo le nuove
norme, che fine fanno i risparmi in cui consiste la riforma della scuola?
Dall’altra ha capito di avere fatto leva su tendenze primitive (come per
l’ICI, le ronde, gli stranieri…) presenti in molti docenti italiani e ci
mette “il carico da 11”.
Per il 5 di condotta non più 15 giorni di sospensione, ripetute infrazioni,
un processo personale irrecuperabile e voto collegiale: basta una nota (sul
registro?) di un docente, si legge.
Per la bocciatura una sola materia insufficiente (non più un’area? Con voto
collegiale o no?)
Conclusioni
Ci hanno dato, il primo
quadrimestre, una clava e l'abbiamo usata (talora oltre la norma e le
intenzioni del ministro). Adesso, se la stampa dice il vero, danno ad ogni
singolo docente una pistola. Deve solo decidere lui se e contro chi premere
il grilletto, facendo perdere un anno ad uno che non faceva i suoi compiti o
non digeriva la sua materia.
Sono stato, in seconda media, giustamente rimandato a settembre di Disegno,
pur avendo la media dell’8. Ma non ho perso un anno perché non sapevo
disegnare, ho fatto un ottimo liceo e mi sono laureato con lode.
Alcuni colleghi cominciano a dire: ma noi siamo sempre gli stessi,
ragioniamo sempre allo stesso modo… E’ vero per tutti? Quando siamo cambiati
o abbiamo trovato non affrontabili i problemi professionali? Che i docenti
abbiano molti motivi di insoddisfazione, che la scuola sia stata abbandonata
è sacrosanto. Che la valutazione andasse riformata l’ho detto/proposto per
anni da
queste pagine: ma dov’erano certi colleghi allora?
Proviamo allora a ragionare pur in una situazione tanto assurda?
Firmato: Un pedagogo (aggravante: già docente di pedagogia), "prodotto di quella cultura del “68 che tanto male ha fatto alla scuola" (Gelmini)