Valutare è
importante, ma
non si può
valutare una
scuola deprivata
sotto ogni punto
di vista.
OGNI
ORGANIZZAZIONE
HA BISOGNO DI
personale
qualificato,
edifici
adeguati,
materiali e
strumenti di
lavoro. I tagli
lineari hanno
tolto tutto ciò
...alla
scuola: zero
fondi per
acquisti di
materiali e
strumenti,
soffitti che ci
cadono in testa,
precariato che
inficia ogni
tentativo di
progettazione a
lungo termine e
spezza relazioni
tra docenti e
studenti,
fondamentali per
l'apprendimento.
Inoltre
riduzione dei
fondi per la
progettazione
interna e per
l'aggiornamento.
Occorre porre
rimedio a tutto
ciò, così come
occorre favorire
UNA MIGLIOR
FORMAZIONE
METODOLOGICA
DEGLI INSEGNANTI
E LA CAPACITÀ DI
FARE
PROGETTAZIONE
COMUNE, in
particolare
nelle scuole
secondarie (come
spiega il
Rapporto sulla
Scuola 2011
della Fondazione
Agnelli), per
superare modelli
di lezione
esclusivamente
frontale
evidentemente
inefficaci
(rimando al mio
libro
Professore...
lei è felice?
e a un mio
articolo
comparso su
Scuolainsieme di
gennaio/febbraio
2013).
Infine un
piccolo-grande
cambiamento:
BASTA CON LE
BOCCIATURE nella
scuola del primo
ciclo. Una
bocciatura quasi
mai produce
buoni risultati
e spesso rovina
le classi che
ricevono allievi
più grandi e
demotivati.
Spesso così non
si boccia chi ha
molte
insufficiente e
si comporta
male, per
evitare problemi
ad altre classi,
inducendo a
pensare che
impegno e buona
educazione siano
inutili. Inoltre
il sei
obbligatorio
nella scuola
media per essere
promossi produce
solo enormi
quantità di
finte
sufficienze che
nascondono
incompetenze
anche
gravissime,
favorendo così
la dispersione
occulta.
Sarebbe più
efficace
sostituire le
bocciature con:
-
attività di due ore settimanali di recupero obbligatorie per chi ha delle insufficienze
-
certificazione effettiva delle competenze raggiunte
-
in caso di competenza scarsa in una o più materie, rilascio di un attestato di frequenza al posto del diploma di licenza media e possibilità di recupero negli anni successivi sostenendo l'esame solo per le materie insufficienti
-
se gli insegnanti davvero ritengono utile la ripetenza lo comunicano alla famiglia e poi decidono insieme, ma deve essere un servizio, non una punizione sempre minacciata e quasi mai portata a termine che fa perdere credibilità alla scuola.