Giuseppe Fumarco, Cultura e
pratica dellautonomia. Manuale dellorganizzazione scolastica
La Nuova Italia RCS, Milano,
2000, L. 32.000
PARTE PRIMA: LA CULTURA DELLAUTONOMIA
Esiste ed è definibile una "cultura scolastica"? Come dovranno cambiare le
attuali abitudini, attitudini mentali e comportamentali degli insegnanti nelle scuole per
fronteggiare la svolta autonomistica? In che modo la cultura dellautonomia e
la cultura organizzativa che la dovrà sorreggere - potranno diffondersi tra gli operatori
della scuola per diventare lindispensabile background culturale a supporto dei
cambiamenti attesi? E declinabile la cultura organizzativa della scuola autonoma?
Un viaggio che parte dalle culture scolastiche attuali (le subculture burocratica,
pedagogico-didattica e disciplinare) per
approdare a quei nuovi saperi (psicologia gruppale, antropologia culturale e cognitiva,
semiologia organizzativa,
) che dovrebbero completare e integrare il modo di essere e
di vivere la scuola da parte degli insegnanti e degli altri attori organizzativi.
PARTE SECONDA: LA PRATICA
DELLAUTONOMIA
Ma in concreto: come fare lautonomia? Come intendere e gestire lautonomia
organizzativa in una struttura "a legami deboli" e a "rilassatezza
strutturale"(Weick), carente ancora oggi di una minima articolazione della
professione docente, sia in senso "verticale" che in senso
"orizzontale" (Mintzberg)? E sufficiente appellarsi alla comunità dei
docenti, allo spirito cooperativo, allutilità di una comunicazione più efficace a
tutti i livelli, alla necessità di condivisione delle conoscenze (Butera, Progetto
P.I.C.T.O.)?
Non è proprio questa la storia del recente passato che ha caratterizzato
lorganizzazione scolastica, con il volontarismo dei pochi e la routine
disaffezionata dei molti? Occorre allopposto un salto di qualità che, a partire
dallesplicitazione del modello organizzativo che caratterizza lagire
scolastico (la matrice implicita data dallintersezione operativa dei gruppi
disciplinari e dei consigli di classe), consenta di disegnare un "architettura
organizzativa" e uno "schema procedurale" plausibile. A partire da tali
considerazioni, nel testo vengono avanzate proposte su come fare lautonomia in
concreto : modello organizzativo, organigramma, nuove procedure
"sburocratizzate", nuovi profili professionali delle figure di gestione e
coordinamento per la realizzazione del Piano dellOfferta Formativa. Puntuali
proposte operative e specifiche ipotesi formative. E in conclusione: quali sono i
"presupposti di fattibilità" del cambiamento ipotizzato? Lesame analitico
di tali presupposti chiude il testo.
NOTA DI CHIUSA
Il testo ha la struttura di un manuale e , come ha ricordato il Prof. Sergio Scamuzzi (ordinario di sociologia Università di Torino) nel corso della presentazione alla Fiera del Libro (15\5\2000), "colma un vuoto, qualcosa che ci mancava: lapplicazione degli studi di teoria organizzativa alla specificità scolastica unoperazione di ingegneria organizzativa applicata alla scuola". Un testo, dunque, volto a incrementare le competenze dei dirigenti scolastici, delle figure di staff, delle figure obiettivo e di offrire maggiori consapevolezze organizzative a tutti i docenti.
LAUTORE
Giuseppe Fumarco, sociologo, è stato docente di diritto ed economia nella scuola
superiore. Ha svolto attività di formazione in vari ambiti (sindacali, aziendali e presso
il centro di Formazione dellILO, agenzia ONU per le problematiche del lavoro).
Attualmente è ricercatore presso lI.R.R.S.A.E. Piemonte.