Direzione didattica di Pavone Canavese

Don Milani 40 anni dopo


07.06.06

La scuola di Stato ? E' uno scandalo
Lettera di don Lorenzo Milani a Aldo Capitini
 

Caro dottore,
sono a letto da tre mesi con una colite di origine e cura per ora ignota.
Ho poi avuto da mandare avanti egualmente la scuola che è quest'anno molto più complessa per numero di classi e di ragazzi e diverse altre pittoresche attività per cui mi è toccato trascurare gli amici e la corrispondenza. L'ultima questione cui mi sono dedicato vi metterebbe in grande imbarazzo. Mi è toccato opporre in due diverse vertenze la scuola privata a quella di Stato e ha naturalmente ragione la mia. Nella prima vertenza (contro l'Inps) si tratta di riconoscere ai barbianesi il diritto di mandare i ragazzi a scuola qui e riscuotere egualmente gli assegni. Il più accanito laicista, messasi una mano sul petto, dovrebbe battersi in questo caso per la scuola del prete. La seconda vertenza è ora sul punto di maggior incandescenza e attende la prova di forza forse per lunedì prossimo. I miei ragazzi organizzano lo sciopero della scuola elementare di Stato ogni qualvolta la supplente arriva a scuola in ritardo.(...) Non si può esaltare l'idea della scuola di Stato senza descriverne la realtà così come non si può denigrare la realtà della scuola dei preti senza citarne l'idea. A Firenze per esempio non è neanche da mettersi in discussione il dato di fatto che l'unica scuola socialmente e tecnicamente progredita è una scuola di preti: la «Madonnina del Grappa». Il fatto che lo Stato con i soldi dei contribuenti non l'aiuti è semplicemente scandaloso. La «Madonnina del Grappa» ha mille duecento allievi dei quali non uno solo figlio di papà.
La scuola di Barbiana ha venti allievi, nessuno figlio di papà, è dei preti, non ha dallo Stato nessuna sovvenzione, ma anzi aperta opposizione ed è senza ombra di dubbio l'unica scuola funzionante di tutto il territorio della Repubblica. Scandalose sono le scuole clericali di lusso di Firenze, ma mai quanto la scuola di Stato che non solo da quando la Dc è al potere, ma fin dal lontano 1860 quando guardava in cagnesco i preti, è stata sempre una fogna di propaganda padronale per nessun rispetto migliore delle equivalenti fogne ecclesiastiche.
Non muoverei dunque oggi un dito in favore della scuola di Stato dove non regna nessuna «libertà d'idee», ma solo conformismo e corruzione e se invece della scuola di Stato come è oggi si parla di come dovrebbe essere allora vorrei parlare di più delle scuole dei preti come son oggi (molte) ma come sono alcune (poche) o meglio come dovrebbero essere.
E in tal caso non c'è dubbio per me che sarebbero migliori quelle dei preti perché l'amore di Dio è in sé migliore che la coscienza laica o l'idea dello Stato o del bene comune. Ma questi son sogni senza costrutto perché né preti né laici potranno mai fare nulla di perfettamente puro e sarà dunque meglio lasciare che si perfezionino quanto possono gli uni e gli altri possibilmente senza difficoltà economiche in libera e realmente pari concorrenza. Certo che oggi lo scandalo più grosso non è che pochi ebrei o protestanti come contribuenti siano costretti ad aiutare anche qualche scuola di preti, ma piuttosto che milioni di contribuenti cristiani e poveri siano costretti come contribuenti a finanziare una scuola di Stato profondamente anticristiana, profondamente antioperaia e contadina e che non lo è per opera dei governi cattolici (i quali l'hanno, da quei perfetti imbecilli e conservatori che sono, ereditata così com'è e conservata sotto vetrina, dai ricchi borghesi anticlericali dell'Ottocento)...

Barbiana, 9 marzo 1961

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