Direzione didattica di Pavone Canavese

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Il referente dei progetti 1B: chi è e cosa fa ?

 

Il Gruppo di Coordinamento dei Referenti dei Progetti 1b della provincia di Torino ha elaborato il seguente documento, dove si delineano a sommi capi i "carichi di lavoro" che pensiamo possano essere di competenza del responsabile di ciascun progetto, con l’intento di poterne discutere anche alla luce di altri aspetti organizzativi.

 

 

PROFILO "IDEALE" DEL REFERENTE PIANO 1b

La funzione "ideale" del referente di Progetto legato al Piano Ministeriale 1b, alla luce anche di quanto dichiarato dalla C.M. 282 del 24/04/1997, sembra finalmente superare il ruolo dell’operatore tecnologico o del singolo docente sperimentatore-animatore di laboratorio, per spostarne le azioni sul piano del coordinamento e della progettualità formativa, allo scopo di scoprire, valorizzare e gestire le risorse tecnologiche, progettandone soprattutto le soluzioni organizzative. In quest’ottica il suo compito diventa allora quello di saper individuare i varchi possibili attraverso i quali l’innovazione tecnologica possa tradursi in innovazione didattica, elaborando proposte e progetti, adatti ai contesti, alle comunità ed alla quotidianità in cui si opera.

 

IL SUO TACCUINO DI LAVORO

 

Il "referente ideale" dovrebbe occuparsi di:

 

Il taccuino ideale potrebbe contenere queste ed altre voci ancora ad indicare quali "carichi" di lavoro pesino sulle spalle di noi docenti, che, per scelta personale o spirito di abnegazione, entusiasmo, motivazione e competenze professionali, abbiamo accettato di rivestire il ruolo di referenti 1b, dando la nostra disponibilità all’interno dei rispettivi Collegi Docenti.

La sperimentazione suffragata dal piano ministeriale (C.M. 282) prevede infatti obiettivi, modalità, modelli di sviluppo, di formazione e di verifica puntuali e fortemente innovativi rispetto allo stato della ricerca nella scuola ed alle stesse prassi di lavoro, che diventa difficile immaginare di riuscire a fare contemporaneamente i docenti, impegnati per 22 ore in attività di classe, ed i referenti, senza prevedere modalità di utilizzo "elastiche e funzionali" ad un servizio formativo, che lo stesso regolamento in materia di Autonomia delle Istituzioni scolastiche elenca tra i principali. Anche l’articolo 4 dell’Autonomia organizzativa prevede modalità di conferimento di specifiche responsabilità a singoli docenti, finalizzate alla promozione ed al sostegno di processi innovativi.

Ad esempio ci risulta che la presenza di referenti-tutor, assegnati a tempo pieno e con esonero dall’insegnamento, al progetto Multilab delle scuole di Torino ha consentito di gestire le ricche attrezzature informatiche, di avviare attività di aggiornamento, che hanno permesso la creazione di gruppi di riferimento, e di coordinare l’avvio di percorsi didattici con l’uso di N.T.

Temiamo infatti che l’assenza di un coordinatore di riferimento per il gruppo di colleghi interessati a sperimentare le nuove tecnologie, ma non ancora autonomi nella loro gestione, possa costituire un reale impoverimento delle possibilità didattiche delle aule multimediali appena costituite o in via di allestimento, ed al contempo vorremmo che l’assunzione di questo impegno nei confronti della collettività non passi attraverso il volontariato scolastico, che per fortuna ha anch’esso dei limiti!

Allo stato attuale dei fatti noi referenti dei Progetti 1b abbiamo dedicato tempo (spesso al di fuori dell’orario scolastico), con profusione di impegno e fantasia, nella preparazione di preventivi per le gare di appalto, nell’allestimento di laboratori e aule multimediali, nella verifica e nel campionamento delle attrezzature acquisite, nell’organizzazione di incontri di progettazione con i colleghi. Alcuni di noi operano da anni nel campo della sperimentazione tecnologica, altri da tempo si occupano anche della formazione dei colleghi. La nostra capacità progettuale e di riferimento didattico si sta inoltre allargando anche grazie alla costituzione di una rete di relazioni significative, dispiegate nella forma di un Coordinamento di referenti 1b, che ci ha sollecitati a disegnare il nostro ruolo, pur nell’eterogeneità dei contesti in cui operiamo.

Con il presente documento intendiamo pertanto richiamare l’attenzione dell'Ispettrice e dei Dirigenti Scolastici dei Circoli coinvolti nel Piano 1b al riconoscimento ufficiale e presso i rispettivi Collegi Docenti del Gruppo di Coordinamento, appena costituito, che annovera tra i suoi compiti anche l’auspicabile promozione di iniziative nel campo della formazione e dell’aggiornamento e di servizi nell'ottica della gestione dei rapporti didattico/educativi tra le scuole coinvolte; dall’altro la disamina del "carico di lavoro ideale" da noi illustrato nel presente documento dovrebbe consentirci di poter definire condizioni di gestione ed impiego efficace delle nostre professionalità in un’ottica di organici funzionali ai servizi, anche alla luce delle interessanti novità contemplate in materia di Autonomia scolastica.