Il referente dei progetti 1B: chi è e cosa fa ?
Il Gruppo di Coordinamento dei Referenti dei Progetti 1b della provincia di Torino ha elaborato il seguente documento, dove si delineano a sommi capi i "carichi di lavoro" che pensiamo possano essere di competenza del responsabile di ciascun progetto, con lintento di poterne discutere anche alla luce di altri aspetti organizzativi.
PROFILO "IDEALE" DEL REFERENTE PIANO 1b
La funzione "ideale" del referente di Progetto legato al Piano Ministeriale 1b, alla luce anche di quanto dichiarato dalla C.M. 282 del 24/04/1997, sembra finalmente superare il ruolo delloperatore tecnologico o del singolo docente sperimentatore-animatore di laboratorio, per spostarne le azioni sul piano del coordinamento e della progettualità formativa, allo scopo di scoprire, valorizzare e gestire le risorse tecnologiche, progettandone soprattutto le soluzioni organizzative. In questottica il suo compito diventa allora quello di saper individuare i varchi possibili attraverso i quali linnovazione tecnologica possa tradursi in innovazione didattica, elaborando proposte e progetti, adatti ai contesti, alle comunità ed alla quotidianità in cui si opera.
IL SUO TACCUINO DI LAVORO
Il "referente ideale" dovrebbe occuparsi di:
Finalità a breve e a lungo termine del Laboratorio o delle Aule Multimediali, da intendersi
come servizi integrati alle attività didattiche delle classi coinvolte, per evitare di cadere nella trappola dellapproccio indifferenziato o della separatezza classi/laboratorio
come ambienti di lavoro quotidiani
Disposizioni logistiche delle attrezzature, per inventare soluzioni nuove e adatte alle esigenze locali (concentrate in una sola aula laboratorio, di tipo distribuito, condivisione di risorse tra scuole, a seconda degli scenari di apprendimento individuati ...)
Raccordi con lassistenza tecnica in caso di particolari problemi legati allhardware ed al software, ma anche costituzione di un gruppo interno di "mutuo soccorso" per la risoluzione di ordinari intoppi tecnici
Raccordi con il cambiamento tecnologico esterno (anche se lammodernamento tecnologico deve tener conto delle implicazioni formative, queste ultime infatti devono poter sopravvivere al di là dei cambiamenti puramente tecnologici)
Modalità di impiego della multimedialità (tempi - dosaggi)
Formazione ed individuazione di modelli formativi di particolare rilevanza
Modalità di coinvolgimento e collaborazione del personale docente e non
Orientamento di gruppi di lavoro
Integrazione nei curricoli tra vecchie e nuove tecnologie (quando si introducono nuove tecnologie bisogna ripensare ai rapporti con le "vecchie" e stabilire nuovi equilibri)
Sviluppo di forme di cooperazione esterne (da stabilire sul territorio)
Valutazione delle risorse disponibili e delle tecnologie utilizzate (non si può parlare di introduzione di tecnologie nella scuola quando il numero dei computer è ridotto a poche unità, il numero degli insegnanti e degli studenti che le adoperano è una piccola percentuale rispetto alla totalità)
Monitoraggio dei processi e dei prodotti
Il taccuino ideale potrebbe contenere queste ed altre voci ancora ad indicare quali "carichi" di lavoro pesino sulle spalle di noi docenti, che, per scelta personale o spirito di abnegazione, entusiasmo, motivazione e competenze professionali, abbiamo accettato di rivestire il ruolo di referenti 1b, dando la nostra disponibilità allinterno dei rispettivi Collegi Docenti.
La sperimentazione suffragata dal piano ministeriale (C.M. 282) prevede infatti obiettivi, modalità, modelli di sviluppo, di formazione e di verifica puntuali e fortemente innovativi rispetto allo stato della ricerca nella scuola ed alle stesse prassi di lavoro, che diventa difficile immaginare di riuscire a fare contemporaneamente i docenti, impegnati per 22 ore in attività di classe, ed i referenti, senza prevedere modalità di utilizzo "elastiche e funzionali" ad un servizio formativo, che lo stesso regolamento in materia di Autonomia delle Istituzioni scolastiche elenca tra i principali. Anche larticolo 4 dellAutonomia organizzativa prevede modalità di conferimento di specifiche responsabilità a singoli docenti, finalizzate alla promozione ed al sostegno di processi innovativi.
Ad esempio ci risulta che la presenza di referenti-tutor, assegnati a tempo pieno e con esonero dallinsegnamento, al progetto Multilab delle scuole di Torino ha consentito di gestire le ricche attrezzature informatiche, di avviare attività di aggiornamento, che hanno permesso la creazione di gruppi di riferimento, e di coordinare lavvio di percorsi didattici con luso di N.T.
Temiamo infatti che lassenza di un coordinatore di riferimento per il gruppo di colleghi interessati a sperimentare le nuove tecnologie, ma non ancora autonomi nella loro gestione, possa costituire un reale impoverimento delle possibilità didattiche delle aule multimediali appena costituite o in via di allestimento, ed al contempo vorremmo che lassunzione di questo impegno nei confronti della collettività non passi attraverso il volontariato scolastico, che per fortuna ha anchesso dei limiti!
Allo stato attuale dei fatti noi referenti dei Progetti 1b abbiamo dedicato tempo (spesso al di fuori dellorario scolastico), con profusione di impegno e fantasia, nella preparazione di preventivi per le gare di appalto, nellallestimento di laboratori e aule multimediali, nella verifica e nel campionamento delle attrezzature acquisite, nellorganizzazione di incontri di progettazione con i colleghi. Alcuni di noi operano da anni nel campo della sperimentazione tecnologica, altri da tempo si occupano anche della formazione dei colleghi. La nostra capacità progettuale e di riferimento didattico si sta inoltre allargando anche grazie alla costituzione di una rete di relazioni significative, dispiegate nella forma di un Coordinamento di referenti 1b, che ci ha sollecitati a disegnare il nostro ruolo, pur nelleterogeneità dei contesti in cui operiamo.
Con il presente documento intendiamo pertanto richiamare lattenzione dell'Ispettrice e dei Dirigenti Scolastici dei Circoli coinvolti nel Piano 1b al riconoscimento ufficiale e presso i rispettivi Collegi Docenti del Gruppo di Coordinamento, appena costituito, che annovera tra i suoi compiti anche lauspicabile promozione di iniziative nel campo della formazione e dellaggiornamento e di servizi nell'ottica della gestione dei rapporti didattico/educativi tra le scuole coinvolte; dallaltro la disamina del "carico di lavoro ideale" da noi illustrato nel presente documento dovrebbe consentirci di poter definire condizioni di gestione ed impiego efficace delle nostre professionalità in unottica di organici funzionali ai servizi, anche alla luce delle interessanti novità contemplate in materia di Autonomia scolastica.