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In classe abbiamo letto Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde e un giovedì di dicembre abbiamo avuto modo di assistere al balletto presso il Teatro Regio (Piccolo Regio) di Torino.

Questa storia parla dello spettro di Sir Simon di Canterville che da molti anni vive nell'omonimo castello e che, al calar delle tenebre, terrorizza gli inquilini che si avvicendano nella regale dimora, dalla quale fuggono spaventati.

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Un bel giorno, però, acquista il castello una simpatica e sfrontata famiglia americana: Otis, composta da padre, madre, due gemelli, un fratello e una sorella, la dolce Virginia.
Questa famigliola non prende in considerazione il fantasma, anzi sono proprio i vari componenti della famiglia a fargli scherzi e a deriderlo rendendogli la "vita" impossibile!

canterville6.jpg (22109 byte) Solo Virginia con il cuore caldo sensibile, comprende che questo essere ha bisogno di affetto, di qualcuno che lo ascolti e lo capisca.
Divenuti amici, infatti, il fantasma le spiega che non può riposare in pace , perché mai nessuno ha versato una lacrima per lui e mai nessuno ha mai pregato, affinché gli fossero perdonati i suoi numerosi e terribili peccati, tra i quali l'omicidio della moglie.
La ragazza, con compassione, cade in ginocchio ai suoi piedi con il volto coperto di calde lacrime ed inizia la sua preghiera.
Finalmente il fantasma, dopo trecento anni, trova la pace e può finalmente riposare nel "Giardino della morte". 

Questo  racconto fantastico ha un messaggio molto profondo e cioè come l'affetto, la comprensione, la disponibilità verso chi è diverso, emarginato e sofferente siano indispensabili, per alleviare la sofferenza altrui

A cura della classe VB di Banchette

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