COSA FECE?

Intorno al 1800 a.C. il re Hammurabi era riuscito a creare un vasto regno, al cui interno però ogni città conservava la propria lingua, cultura e tradizione.

Per cercare di unificare quelle genti così diverse il sovrano introdusse una raccolta di leggi scritte, conosciute come il CODICE DI HAMMURABI.

Egli raccolse tutte le leggi tradizionali del suo popolo, che fino a quel momento erano tramandate oralmente, e le fece incidere su grandi lastre di pietra che furono affisse in ogni città.

Quali obiettivi intendeva raggiungere in questo modo?

Tutti i popoli dell’impero babilonese sottostavano alle stesse leggi.
Tutti i cittadini dell’impero avevano la possibilità di conoscere le leggi e di rispettarle.
Le leggi, una volta scritte, rimanevano sempre uguali e non cambiavano se anche cambiava il re o il giudice.

Il CODICE DI HAMMURABI è una fonte preziosa per conoscere la vita dei Babilonesi perché raccoglie leggi che riguardano vari aspetti: famiglia, raccolto, proprietà, offese personali.

Il CODICE DI HAMMURABI non è conosciuto da molti, rarissime sono state le pubblicazioni, l’ultima risale al 1920 circa.

Questo corpo di leggi è di grande importanza per la storia dell’ uomo.

Ha influenzato ebrei, greci, romani ecc…, ed è il monumento legislativo più importante dell’antica Mesopotamia.