Direzione didattica di Pavone Canavese

I saperi di base home page

 

LA STORIA NEL DOCUMENTO
SUI SAPERI ESSENZIALI PER LA FORMAZIONE DI BASE
intervento originale dell'ispettrice Rosalia Ferrero per le nostre pagine

a) I temi

"Una storia a N dimensioni" la definirebbe lo storico francese contemporaneo Le Goff.

Un disegno globale, capace cioè di cogliere la vita dal maggior numero di punti di vista e di tratteggiare "le grandi trasformazioni che riguardano la storia delle idee, delle mentalità, dei saperi, del vivere quotidiano, delle arti nell’accezione più ampia".

Una storia ispirata al filone storiografico delle "Annales" francesi, che sappia valorizzare i popoli e le culture più che non le individualità di primo piano, rese titaniche a volte dall’immaginario collettivo; che sappia anteporre le concrete realtà materiali e psicologiche della vita quotidiana ai fasti bellici e politico-diplomatici; che sia idonea a ripensare gli avvenimenti alla luce di movimenti lenti e profondi che solcano i secoli.

La storia, quale viene concepita dal "documento", deve essere in grado di articolare le vicende secondo "nessi essenziali: società e ambiente, società e sistemi di produzione, società e forme di governo, cultura e comunicazione".

Una storia policentrica, dunque, che miri a dilatarsi nello spazio e nel tempo, estendendo i suoi confini ai popoli europei ed extraeuropei, compresi quelli che, privi di una tradizione scritta, non hanno avuto voce lungo lo scorrere dei secoli.

Una storia, in particolare, che sappia concentrare la sua attenzione sulla seconda metà del novecento, sino ad ora pressochè inesplorata a livello didattico per il timore di cadere nell’ideologia e nella faziosità, eppure così viva e palpitante "per l’affermarsi di ottiche, teorie, linguaggi assai diversi da quelli tradizionalmente adottati nella scuola".

 

b) I tempi

"Ci sono tanti tempi quante sono le logiche dei fenomeni che si esaminano", suggerisce il documento.

I "media" ci condizionano da tempo al ritmo incalzante dei fatti politici, bellici, di cronaca, di mondanità, che emergono in primo piano in modo episodico e spesso effimero. Talora avvenimenti di risonanza mondiale hanno breve vita e breve respiro, in quanto soggiacciono ad un tempo rapido, nervoso, incalzante: il tempo delle nostre attese, delle nostre paure, delle nostre collere, del nostro ansimare quotidiano. Per contro vicende giudicate a tutta prima banali ed insignificanti possono creare, nella società della globalizzazione, echi ed effetti a largo raggio e di lunga durata.

Per quanto concerne la storia delle idee, delle mentalità, delle culture, essa si svolge seguendo ritmi secolari, talora millenari, che non sono compatibili con quelli degli eventi. E’ questo il tempo del rapporto uomo-ambiente: un tempo lento, quasi immobile, dai cicli lunghi e ripetuti, che appare come esterno agli uomini, alle loro conquiste, alle loro cadute, "… che li spinge, li costringe, trascina via i loro tempi particolari…" (Braudel, "Scritti sulla storia", Mondadori, 1969).

Non è difficile arguire che la logica delle lunghe durate sia quella che il soggetto in età evolutiva riesce a concepire solo a compimento di un percorso lungo il quale possano assumere forma e concretezza la percezione della successione, della contemporaneità, della ciclicità, nonché l’esperienza di archi temporali via via più estesi e densi di intrecci e correlazioni: quello della vita personale, familiare, generazionale, dell’ambiente sociale di appartenenza, di società e culture sempre più composite e remote.

c) I metodi

L’approccio alla storia proposta dal documento deve mirare "… a sviluppare conoscenze generali di inquadramento e ricostruzione dei fatti storici, ma anche a promuovere capacità di lettura dei segni che variamente caratterizzano il paesaggio rurale e urbano del nostro paese".

Il metodo della ricerca storica non è nuovo e neppure può considerarsi esaustivo e totalizzante; certo è il solo in grado di rendere comprensibili agli alunni le logiche e i meccanismi attraverso i quali la ricerca stessa viene prodotta ed elaborata a livello adulto.

Il punto di partenza è, di norma, il documento, da intendersi nella sua accezione più ampia (fonte materiale, iconografica, orale, testuale, ecc.).

All’origine esso si configura come una mera traccia, da sottoporsi ad un procedimento di selezione e di contestualizzazione, affinchè possa connotarsi come fonte. Di per sé povero di significato, occorre interrogarlo in modo adeguato e significativo, il che equivale a situarlo nello spazio e nel tempo, a sottoporlo ad una prima analisi per ricavarne informazioni dirette, a farne oggetto di un processo inferenziale attraverso la formulazione di ipotesi interpretative. A loro volta le ipotesi vanno sottoposte ad un accurato esame di validazione o di falsificazione sulla base della loro fondatezza e attendibilità. La scelta di quella considerata più plausibile e probante non può che avvenire sulla base di scambi di opinioni, di concertazioni, di ricorsi a letture integrative e a documentazioni esplicative e perspicue.

L’interrogarsi, da parte degli alunni, sul procedimento logico seguito, si pone in ultimo nell’ottica di una didattica metacognitiva sulla quale si fonda sostanzialmente la maturazione concettuale di base della storia.