Responsabilità di consulenza didattica

È bene che le responsabilità di consulenza didattica siano assegnate ad una figura professionale specifica, diversa e distinta da quella o da quelle che hanno responsabilità tecniche e gestionali. Saper usare le tecnologie, infatti, è una cosa; sapere quali ne sono i valori aggiunti ed i limiti nell’insegnamento e nell’apprendimento un’altra.

A noi pare di poter suggerire che ciascuna unità scolastica individua una o più insegnanti a cui affidare questi compiti, sinteticamente riassunti come segue:

Consulente sull’uso didattico delle TIC: esercita mediazione nei confronti dei colleghi su:

-         risorse per formazione e aggiornamento 

-         opportunità didattiche fornite da Internet e dagli ambienti digitali in genere

 

Lo schema che segue tenta invece di definire le caratteristiche dell’insegnante che usa le TIC direttamente con gli allievi.

Insegnante “esperto” di TIC nella didattica: esercita mediazione nei confronti degli allievi su:

-          risorse culturali a distanza fornite da Internet

-          ambienti digitali

 

Terzo e cruciale fattore è il

Collegio docenti: definisce le priorità, nell’ambito del Piano dell’Offerta formativa

Attività:

(tutti)

1. riflettere sulle attuali attribuzioni di compiti nella scuola: le questioni didattiche sono distinte da quelle tecniche e gestionali oppure sono affidate alle stesse persone?  Quali sono le ragioni di ciò? Qual è l’impronta che ne consegue sulle scelte della scuola in ordine ai percorsi proposti agli allievi? Le TIC costituiscono solo un insegnamento separato o vengono viste anche come ambienti per la facilitazione del successo formativo? Tali eventuali opportunità sono distribuite in modo equilibrato sulle classi? Hanno un rapporto esplicito con le priorità didattiche definite dal POF?

2. navigare su

http://65.212.118.153:8001/servlet/SBReadResourceServlet?rid=1076056227730_847380453_4828&partName=htmltext , mappa concettuale sul rapporto tra TIC e insegnamento