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(01.09.2003)
Ma cos'è il destro, cos'è il sinistro... 
- di Marco Guastavigna

Non condividevo nel 1994 e meno che mai condivido oggi il pur geniale relativismo di Giorgio Gaber. Abbiamo tutti sotto gli occhi cosa sia la destra, anche a scuola.

C'è però un piccolo settore in cui vale la pena di mettere in discussione la distinzione quasi manichea tra sinistra e destra: i pulsanti del mouse!

Troppo di frequente le persone vengono addestrate a utilizzare il tasto sinistro per selezionare oggetti, parole, immagini e il tasto destro per aprire menu contestuali, senza mai capire le ragioni di tale opzione. Insomma, un classico percorso di apprendimento meccanico...

Vorrei invece introdurre un modo diverso di chiamare i tasti, a partire non dalla struttura dell'oggetto, ma dalla conformazione della nostra mano e dalle nostre abitudini, per poi spiegare tali ragioni e indicare una sorta di regola aurea per non fallire mai nell'uso del mouse.

Anziché sinistro e destro, impariamo a chiamare i tasti interno e esterno, in rapporto a come è fatta la nostra mano, al cui interno c'è l'indice, ovvero il dito che usiamo normalmente per pigiare pulsanti e interruttori. Bene, il pulsante interno è ergonomicamente posto nella posizione più comoda per essere premuto rapidamente appunto dall'indice. Il pulsante esterno è più difficile da raggiungere. Questo perché il pulsante interno è destinato a essere utilizzato nelle situazioni ordinarie, le più frequenti; il pulsante esterno in quelle straordinarie, meno frequenti.

Una mano appoggiata su di un mouse 

Vediamo ora infatti  la "regola aurea" d'uso del mouse: tutte le volte che intendiamo agire su di un oggetto o un simbolo visibile, usiamo il tasto interno; quando invece intendiamo agire su ciò che non è visibile usiamo il tasto esterno. La regola ha un suo "corollario" logico: "Se dopo un click mi compare qualcosa di assolutamente imprevisto, ho con buona probabilità usato il tasto esterno anziché quello interno".

Se consideriamo che questo modo di dare un nome alle cose ha come conseguenza anche il fatto che, qualora si abbia a che fare con persone mancine, si può, come è giusto e possibile, invertire la funzione dei tasti del mouse e continuare a parlare di "interno" ed "esterno" senza  dover fare alcuna ulteriore precisazione, si coglie ancor meglio come sia utile e importante centrare la comunicazione sui soggetti che agiscono e che devono apprendere, e non sugli oggetti. Riflettere sul rapporto tra morfologia della mano e design del mouse è un modo per generare apprendimento significativo, per cui consiglio questa impostazione a coloro che sono impegnati a fare  formazione.

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