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(01.02.2002)
Specchio dei miei frames 
- di Marco Guastavigna

Mi capita spesso di entrare nel laboratorio di una scuola e di avviare un accesso a Internet, magari, siccome sto facendo formazione, su più PC contemporaneamente. Non proprio sempre, ma quasi, mi accorgo che è impostata come pagina iniziale, ovvero come modo di entrare in rete,  l'home page della scuola. Ed è così da anni, ormai. Ho sempre sdegnosamente scartato la maliziosa ipotesi, avanzata invece da qualche amico, che si tratti di un trucchetto per assicurarsi una certa quantità di contatti più o meno quotidiani - ovviamente da registrare gelosamente con il contatore a ciò accuratamente predisposto. Nonostante questo, però, non sono riuscito a impedirmi di passare, di fronte a questa scelta, da un'iniziale "tenerezza" a una sempre più ampia perplessità. Siccome mi sento pure di escludere che l'impostazione sia finalizzata a un frequentissimo controllo collettivo in merito a eventuali necessità di manutenzione e aggiornamento della pagina, ho maturato ben altra convinzione.
Si tratta, a mio giudizio, del permanere di un atteggiamento ingenuamente autoreferente, che riduce la questione del rapporto tra scuola e Internet alla realizzazione di una qualche forma di presenza in rete, sottolineata da una rituale celebrazione della medesima, e all'insegnamento agli allievi delle manovre necessarie a utilizzare un browser nelle sue varie funzioni. Internet, insomma, concepita sempre come fatto eccezionale, e non come elemento ordinario e strutturale.
Mi sento quindi in dovere di suggerire di cambiare pagina iniziale, per esempio impostando l'apertura di un motore di ricerca: mi sembra infatti più utile suggerire agli allievi di guardare il mondo (digitale) piuttosto che se stessi (digitalizzati).
In vista della connessione a Internet di tutte le aule, la cui realizzazione è collocata dai più ottimisti entro la fine di quest'anno, si potrebbe cominciare a pensare -e qui lancio un'idea che, raffinata e sviluppata, aprirebbe lo spazio per interessanti sperimentazioni - alla costruzione, laddove sia possibile da parte di insegnanti e studenti insieme, di "portali" (ingressi alla rete, alle risorse culturali a distanza)
di scuola  e di classe, magari realizzati con mezzi poveri (possono consistere in una o più mappe concettuali, ma è sufficiente anche una tabella scritta con un word processor e salvata in codice HTML), e per ciò stesso agili e adattabili alle necessità dei diversi progetti formativi.

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