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(01.02.2011)
A volte ritornano -
di Marco Guastavigna

Abbiamo cominciato ad usarle; mi riferisco alle 2 (due, sì, perché abbiamo più di mille allievi) LIM elargiteci dal superiore ministero.

Ottenere di spostare una delle mie classi in una delle aule attrezzate non è stato difficile: è bastato dichiarare di avere un'idea di quale fosse il pulsante di accensione del pc  e quale quello del proiettore - a dire la verità, per l'accesso a quest'ultimo è stato vantaggioso misurare circa 1.85 di altezza.

E così ho ottenuto  il privilegio di installare sul computer un antivirus, OpenOffice, VLC Player, e così via.

Nonché di convocare un po' di colleghi (più o meno il 3% del personale docente della scuola) di fronte al totem per dare loro qualche indicazione sul suo impiego. Il dato più positivo dell'esperienza: un solo pisolino durante le prolusione, durato meno di 10' sulle due ore dell'incontro.  Ma si sa, nemo propheta in patria (nessun - quindi aggettivo- profeta in patria, nella traduzione 2.0 di un'esponente di un noto ente strumentale del ministero, evidentemente ben consapevole che tutto il marketing concettuale su cui si fonda la formazione degli insegnanti alle TIC è di matrice estera).

Una mattina, poi, approfittando di uno sciopero massiccio dei miei studenti, che stavano manifestando il loro dissenso davanti alla Playstation, ho avuto modo di fare un'esperienza davvero interessante: stavo attrezzando la LIM di software, quando è entrato un gruppo di crumiri di una classe quinta, che è rimasto stupefatto di fronte alla magica superficie, al punto di chiedermi se fosse dotata di giochi. Al mio invito a verificare, uno studente ha fatto volentieri da cavia, esplorando il contenuto del PC ed esclamando quasi immediatamente: "Sono troppo vicino!".

In effetti, il problema c'è, come verifichiamo ogni giorno maledicendo coloro che hanno scelto di risparmiare non acquistando un monitor: stare in piedi di fronte alla LIM significa non avere il pieno controllo visivo e operativo dello schermo.

Stamattina, poi, in aula è comparsa di fianco alla LIM una lavagna a marcatori secchi (una "velleda"), come testimonia l'immagine qui sotto, in cui compare in primo piano - a testimoniare lo stato complessivo degli arredi - una delle nostre sedie; gli studenti mi hanno spiegato che è stata richiesta dagli insegnanti perché la Lim è sprecata e -addirittura - viene spenta se io la lascio accesa.

Sempre stamani, è stata collocata nel faldone delle circolari una comunicazione dell'ANSAS che annuncia coram populi la grande opportunità del suo rituale corso di formazione sulla favolosa innovazione metodologica con certezza indotta dalla lavagna interattiva multimediale e preannuncia l'avvio di una  altrettanto rituale sperimentazione on the job seguita da apposito coach.

Al tutto alcuni di noi - inconsapevolmente, temo - risulterebbero già iscritti, come ostaggi virtuali consegnati dall'istituto in cambio delle LIM ricevute. Io mi porto avanti con il lavoro con i due video seguenti:

 

   

 

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