Direzione didattica di Pavone Canavese

NUOVO CORSO: materiali e documenti della politica scolastica del dopo-Moratti


03.04.2007

Il documento “Verso le nuove indicazioni nazionali”
BELLO, BELLISSIMo….MA…
di Aluisi Tosolini

 

Stamattina, a Roma, alla presenza di Edgard Morin, il ministro della pubblica istruzione ha presentato l’esito finale della commissione guidata da Mauro Ceruti incaricata di stendere un documento base sulle Nuove indicazioni Nazionali. Il documento, intitolato “Cultura Scuola Persona. Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione”, è costituito da nove brevi pagine, di chiara ispirazione moreniana, ed è suddiviso in 4 paragrafi:
□ La scuola nel nuovo scenario
□ Centralità della persona
□ Per una nuova cittadinanza
□ Per un nuovo umanesimo
Si tratta di un documento molto bello, che assume le dimensioni della complessità sociale tipica delle società glo-cali e l’ambivalenza dei processi formativi, ovvero: la presenza di culture diverse, la pervasività sempre più significativa delle tecnologie, la rapida obsolescenza delle tecniche e delle competenze, la necessità di tener conto della singolarità della persona e contemporaneamente della sua formazione cooperativa ed alla relazioni di gruppo, la necessità di formare ad una nuova cittadinanza planetaria come soggetti di un’unica comunità di destino.
L’obiettivo finale è chiaramente dichiarato: un nuovo umanesimo, in vista del quale la scuola ha il “compito di promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei bambini e degli adolescenti”.
Compito che deve essere realizzato a partire da una rinnovata intesa con la famiglia e da una piena autonomia che valorizzi le risorse del territorio circostante.

Insomma, un documento condivisibile al 100%, eccezion fatta, forse, per uno strano modo di concepire il cristianesimo, visto come un periodo storico al pari del rinascimento.
Un documento i cui concetti fondamentali sono stati più e più volti trattati (e non paia narcisistico) anche in questa rubrica e sul sito di Pavone Risorse.

MA….c’è un ma…

Esiste tuttavia un ma… Ovvero: a che serve questo documento? Quale è il suo scopo?
Il testo del comunicato stampa con cui il MPI invitava alla sua presentazione specifica che il documento dovrebbe essere il punto di partenza per la ridefinizione delle indicazioni nazionali e per la definizione dei livelli essenziali di apprendimento.
Insomma, si tratta di un cappello, di un preambolo, di una definizione della cornice culturale, come ha dichiarato lo stesso Fioroni “sulla base della quale, al termine di un percorso di confronto, verranno poi definiti i livelli essenziali di apprendimento per gli studenti su tutto il territorio nazionale”.
E sin qui va certo bene.
Il fatto è che da questo documento ci si poteva (o doveva?) attendere anche qualcosa d’altro. Ad esempio: l’indicazione della strada da seguire per giungere alle nuove indicazioni, qualche indicazione sul loro format, qualche puntualizzazione maggiore sulle diverse età dei bambini-ragazzi cui saranno rivolte, qualche indicazione sul ruolo degli insegnanti e delle scuole autonome nella definizione degli orientamenti, qualche riflessione meno generica sul ruolo della didattica entro questo processo.
Nulla di tutto questo è presente nel documento.
Non vi è, ad esempio, neppure la definizione di “Livelli essenziali di apprendimento”. Cosa sono? Come si determinano? Chi li determina?
E, visto l’impianto moreniano del documento, le discipline che nuovo significato assumono, se lo assumono, entro una logica sempre più interdipendente e complessa?
Domande, queste, a cui il documento non risponde. Con rischio di restare un bellissimo cappello che non riesce ad incidere, poiché non indica la strada e non definisce priorità e significati condivisi, sul restante percorso da compiere verso le nuove indicazioni nazionali.

Ma forse, su tutto questo, sarà fatta chiarezza in seguito.
Aspettiamo.

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