Direzione didattica di Pavone Canavese

L'educazione interculturale nell'anno del POF.....

[educazione interculturale] [glossario] [home page]

(18.02.2002)

Italia: società multireligiosa

 Dedichiamo la rubrica Educazione Interculturale alla presentazione di due documenti ed un approfondimento provenienti dalle tre religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo, Islam) che riflettono sull’Italia, sulla loro presenza nella società italiana, sul dialogo intereligioso.

Si tratta di tre testi di diversissima natura ed origine.

Islam, Italia

Il primo documento è la presentazione, a cura di Khalid Chaouki (giovane rappresentante della seconda generazione islamica in Italia), dei tratti caratteristici della variegata comunità islamica presente in Italia e dei temi di discussione all’ordine del giorno entro la stessa Comunità.
Accedi al documento.

Identità diverse, uguali diritti

Il secondo documento porta la firma di:
Abdallah Kabakebbji: Presidente dei Giovani Musulmani d'Italia
Andrea Causin: Coordinatore nazionale dei Giovani delle Acli
Diletta Cesana: Presidente dell'Unione Giovani Ebrei Italiani

Il documento, firmato dai giovani rappresentanti delle tre religioni del libro, esprime l’impegno con cui essi vogliono contribuire a per far sì che in Italia i passi verso il dialogo tra le culture e le religioni si faccia più intenso e divenga priorità delle agende politiche dei nostri parlamentari.
"La possibilità di un futuro pacifico – scrivono - non può passare che attraverso il riconoscimento delle differenze, tanto più quando queste differenze necessariamente vengono ad incontrarsi. La fatica del dialogo che contribuisce alla conoscenza reciproca, la pazienza del confronto e della mediazione, il coraggio dell'essere disposti ad allargare i propri confini: solo questi, ci sembra, possono essere validi strumenti politici con cui costruire concretamente un mondo di pace".
Accedi al documento

"Insieme, prendere il largo"

Il terzo documento è firmato dai 150 membri di tutti gli istituti missionari femminili e italiano operanti in Italia incontratisi nel forum "Insieme, prendere il largo" (4-8 febbraio), organizzato dalla CIMI (Conferenza Istituti Missionari Italiani), dal SUAM (Segretariato Unitario di Animazione Missionaria) e dall’EMI (Editrice Missionaria Italiana). Un documento importante soprattutto perché prende di petto alcuni nodi concretissimi quali la guerra, il terrorismo, le politiche migratorie e, soprattutto, la nuova proposta di legge sul commercio di armi. Su questo torneremo. Basti qui solo segnalare che La prima Cesare Previti e Marco Minniti [già braccio molto destro di D'Alema a Palazzo Chigi] stanno confezionando insieme una nuova legge sull'export di armi. La legge, che Minniti ha definito "una straordinaria occasione", con il pretesto della creazione di una Agenzia europea, di fatto abolisce ogni controllo sull'esportazione di strumenti per uccidere, una straordinaria occasione quindi per i fabbricanti e per i signori della guerra in tutto il mondo. Va ricordato che la Legge 185/90 è stata approvata al termine di una lunga campagna di opinione pubblica promossa in particolare dal mondo missionario (e dalle riviste Missione Oggi e Nigrizia). Oggi vi è chi vuole nuovamente dar via libera ai mercanti di morte. Magari con le solite scuse: aumentare l’occupazione, creare ricchezza per il sistema Italia ed altre sciocchezze del genere. Salvo poi scandalizzarsi per i bambini soldato o il terrorismo. E, ovviamente, sganciare qualche euro (assieme la lacrime di coccodrillo) per curare i bambini saltati sulle mine in Afghanistan, o in Angola, o in Mozambico.
Mine italiane, sia chiaro.
Per chiudere: educazione interculturale, ai diritti ed alla cittadinanza planetaria di sicuro non può aver nulla a che fare con l’ipocrisia.

Accedi al documento.

Aluisi Tosolini

p.s.
Ringrazio Khalid Chaouki di aver accettato di scrivere per Pavone Risorse il pezzo che pubblichiamo. Ovviamente le sue tesi non impegnano né il sottoscritto né Pavone Risorse. Si può non essere concordi ma certamente il testo di Khalid aiuta a far chiarezza (sia all’interno della Comunità Islamica che nella relazione Islam – Italia) invitando nel contempo al dialogo.
Che poi io abbia avuto la fortuna di annoverare fra i propri allievi di Filosofia proprio Khalid…. è tutta un’altra cosa. Di cui vado fiero. 

i

torna indietro