Direzione didattica di Pavone Canavese

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Il lessico dell'autonomia secondo il MPI


Proponiamo il testo completo di un allegato che accompagna il
nuovo regolamento sulla autonomia. Nelle intenzioni degli esperti del Ministero il "mini-glossario" dovrà servire per consentire alle scuole una interpretazione univoca del testo del regolamento.

 

Accordo di rete: è l’accordo che le istituzioni scolastiche stipulano per collegarsi tra di loro. L’accordo, che viene depositato presso le segreterie delle scuole interessate, individua le finalità del progetto, nonché le competenze e i poteri dell’organo responsabile della gestione. L’accordo di rete può prevedere altresì intese con enti esterni operanti sul territorio

Attività fondamentali: sono le attività, anche laboratoriali, individuate a livello nazionale. Esse possono avere caratteristiche di autonomia o essere collegate con le discipline fondamentali.

Autovalutazione: è il processo autoregolativo con cui le scuole misurano i livelli di competenza, di efficienza e di efficacia raggiunti con riferimento agli standard di apprendimento e di qualità del servizio, utilizzando gli indicatori resi noti a livello nazionale.

Competenza: è l’intreccio di conoscenze e di abilità e/o capacità, di "sapere" e di "saper fare".

Credito formativo: è la competenza certificata raggiunta in una disciplina, in una attività o in tematiche trasversali, anche fuori del percorso scolastico. Il credito formativo può essere speso all’interno del percorso scolastico, nei passaggi da un indirizzo all’altro e nei percorsi integrati tra i diversi sistemi formativi.

Curricolo: è il piano di studi proprio di ognio scuola. Nel rispetto del monte ore stabilito a livello nazionale, ogni istituzione scolastica compone il quadro unitario in cui sono indicate le discipline e le attività fondamentali definite a livello nazionale, quelle fondamentali alternative tra loro, quelle integrative, nonché gli spazi di flessibilità.

Curricoli differenziati: sono i curricoli che una istituzione scolastica può attivare variando le opzionalità all’interno delle discipline e attività alternative e integrative nell’ambito dello stesso piano di studi. I curricoli differenziati devono essere indicati nel piano dell’offerta formativa.

Debito formativo: è la difformità tra la competenza attesa in un momento prefissato del percorso scolastico e la competenza effettivamente conseguita. Tempi e procedure per compensare tale difformità sono stabilite autonomamente dalle istituzioni scolastiche attraverso forme di differenziazione della didattica.

Disciplina e attività facoltative: sono quelle che nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa si aggiungono ai curricoli e la cui frequenza non è obbligatoria per gli alunni.

Discipline e attività fondamentali alternative: sono le discipline e le attività indicate a livello nazionale tra cui è possibile una scelta da parte delle scuole (discipline opzionali ex art. 21 L.59/97).

Discipline e attività integrative: sono le discipline e le attività che integrano obbligatoriamente il curricolo. Esse sono scelte autonomamente dalle istituzioni scolastiche nel rispetto del monte ore stabilito nazionalmente. Nell’ambito di tali discipline e attività le istituzioni scolastiche possono proporre una pluralità di offerte con possibilità di opzione da parte delle famiglie e degli studenti (discipline aggiuntive ex art. 21 L.59/97).

Discipline fondamentali: sono le discipline obbligatorie che compongono un piano di studi. Tra di esse si collocano le discipline tra di loro alternative.

Flessibilità temporale: è la possibilità, affidata all’autonoma scelta delle istituzioni scolastiche, di modificare, secondo una percentuale indicata a livello nazionale, il monte orario annuale e/o di ciclo delle discipline e delle attività fondamentali operando una compensazione attraverso l’incremento o il decremento delle ore di insegnamento curricolare.

Indicatori: sono i parametri stabiliti a livello nazionale per la valutazione e l’autovalutazione degli apprendimenti e della qualità del servizio. Gli indicatori sono resi noti alle istituzioni scolastiche.

Laboratori territoriali: sono sedi deputate ad accogliere, nell’ambito della rete, le attività di ricerca didattica e sperimentale, di documentazione e di formazione.

Modulo: è una parte del percorso formativo, anche articolata in unità didattiche, che ha una propria autonomia in quanto consente di raggiungere competenze determinate in una o in più discipline. La didattica modulare può comportare il superamento del gruppo classe e una diversa articolazione del lavoro degli insegnanti.

Obiettivo formativo: è la finalità di un piano di studi. L’aggettivo "formativo" riassume al suo interno la duplice valenza di "obiettivo di istruzione" e di "obiettivo di educazione".

Orario obbligatorio curricolare: è l’orario che comprende le discipline e le attività fondamentali e integrative.

Organo responsabile della gestione: è l’organo a cui è affidata, secondo quanto stabilito dall’accordo di rete, la gestione delle risorse sia professionali e finanziarie sia del raggiungimento delle finalità.

Percorsi formativi individualizzati: sono percorsi didattici, integrati nel percorso formativo generale, progettati per garantire il migliore successo formativo del singoli alunni. Tali percorsi sono attivati con particolare attenzione alle situazioni di difficoltà, anche transitorie.

Percorsi formativi integrati: sono quelli che prevedono competenze certificate e reciprocamente riconosciute raggiunte all’interno del sistema scolastico, del sistema della formazione professionale e del mondo del lavoro, anche in accordo con le Regioni e gli Enti locali.

Piano dell’offerta formativa: è il progetto elaborato dalle singole istituzioni scolastiche che comprende i curricoli, le eventuali discipline e attività facoltative, gli eventuali accordi di rete, gli eventuali percorsi formativi integrati. Esso è altresì comprensivo della Carta dei servizi.

Piano di studi: è la struttura comprensiva di discipline e quadro orario – articolata secondo scansioni temporali predeterminate – corrispondente ad un grado, tipo o indirizzo di istruzione. Il piano di studi è definito a livello nazionale. Esso prevede un quadro orario nel cui ambito sono indicate le discipline e le attività fondamentali e le discipline e le attività fondamentali tra loro alternative. Nel piano di studi vengono altresì indicati lo spazio orario delle discipline e attività integrative e la percentuale di flessibilità temporale.

Scadenze significative: sono i momenti stabiliti a livello nazionale per la verifica del raggiungimento degli standard di apprendimento e di qualità. Tali scadenze sono dette "significative" in quanto rapportate a tappe indicative dei processi formativi. Le scadenze possono o meno coincidere con gli scrutini o gli esami previsti in ciascun grado, tipo e indirizzo di istruzione.

Scambio temporaneo di docenti: è lo scambio che può operarsi temporanemente tra docenti che dichiarino la propria disponibilità all’interno della rete e nell’ambito delle finalità di un progetto.

Standard di apprendimento: è il livello comune – vale a dire la soglia di accettabilità – dell’insieme di competenze atteso, anche nelle fasi intremedie, per ogni grado, tipo e indirizzo di istruzione

Standard di qualità: è il livello comune – vale a dire la soglia di accettabilità – della funzionalità e dell’efficacia del servizio erogato da una istituzione scolastica.

Unità di insegnamento: è il tempo dedicato a una lezione nell’ambito della flessibilità organizzativa. Esso non coincide necessariamente con l’unità oraria. Le unità di insegnamento si iscrivono nei curricoli e sono determinate nel rispetto del CCNL.

Valutazione: è il giudizio sul livello di competenza raggiunto da ogni alunno, espresso negli scrutini intermedi e di fine anno