vai alla home page Direzione didattica di Pavone Canavese

(11.08.2008)

KNOL: sarà vera gloria? - di Marco Guastavigna

Qualche tempo fa ho scritto le prime voci di Wikipedia sulle mappe mentali e sulle mappe concettuali.

Ci sono tornato qualche giorno fa e ho scoperto che non mi riconosco quasi più in quanto scritto, soprattutto nell'idea di avvicinare e contaminare i due modelli, il che mi sembra non un progresso, ma una perdita - di chiarezza e quindi di "potenza cognitiva" delle rappresentazioni grafiche della conoscenza. A questo fatto si aggiungono l'impossibilità di verificare l'autorevolezza culturale e scientifica di chi scrive e la farraginosità del meccanismo di confronto delle successive versioni delle diverse voci.

Questo esempio per dire che continuo ad apprezzare molto l'idea di fondo di Wikipedia, ma che sono convinto che siano necessari anche altri modelli di costruzione di conoscenze condivise. per evitare che la collaborazione aperta - come nel caso citato- si traduca in annacquamento e confusione,

Sarà forse per questo e non soltanto per la mia solita curiosità che ho affidato a KNOL, un nuovo "servizio" di Google, un pezzo sulle "mappe tematiche", schematizzazione che mi sembra molto interessante in assoluto e sulla quale ho sviluppato una qualche elaborazione personale a partire dalla prima sistematizzazione di Tom Conlon, autore di Conception. Per il medesimo motivo NON scriverò assolutamente su Wikipedia una voce sulle mappe tematiche.

Cos'è KNOL, la cui nascita è stata per altro accompagnata dalle solite polemiche dei soliti puristi, che vedono con sospetto qualsiasi iniziativa che non venga "dal basso"?

L'idea di fondo è molto semplice: Google mette a disposizione uno spazio in cui scrivere e pubblicare articoli autorevoli su qualsiasi argomento; ciascun articolo è considerato un'unità di conoscenze e deve essere fornito di titolo, sottotitolo e sommario e nome dell'autore. Quest'ultimo ha a disposizione uno spazio in cui scrivere una propria sommaria biografia culturale, a descrivere e testimoniare la propria autorevolezza, e deciderà se aprire il proprio articolo alla collaborazione di altri o meno, se applicargli il tradizionale copyright o una Creative commons license e - opzione che indignerà molti - se accettare o meno gli ADS, ovvero i meccanismi pubblicitari e retributivi tipici appunto di Google.

Lo spazio è dotato di un motore di ricerca interno; un geniale collaboratore ha trovato il modo di costruire una lista volontaria degli autori e una sorta di catalogazione dei contenuti per argomenti.

La sfida è aperta: staremo a vedere quale sarà la qualità dei contenuti, quale sarà la loro effettiva reperibilità e così via. 

Va sottolineato a questo proposito che la responsabilità dei contenuti resta esclusivamente agli autori, i quali ottengono il diritto di scrivere e pubblicare iscrivendosi ai servizi generali di Google, in particolare a Gmail.

 

Licenza Creative Commons
Questo articolo è pubblicato sotto Licenza Creative Commons.