Direzione didattica di Pavone Canavese

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01.01.2000

La chiave ? Nelle parole
di Marco Guastavigna


Negli ultimi mesi la situazione del nostro Paese per quanto riguarda Internet si è modificata in modo significativo: è cresciuta in misura assai ampia la quantità degli utenti e in particolare sono sempre più numerose le scuole connesse alla rete.

Un fattore di cambiamento certamente importante è la decisione di numerosi fornitori di servizi di concedere l'accesso gratuitamente: senza pagare alcun abbonamento, e dovendo quindi fare i conti solo con i costi delle chiamate telefoniche, è possibile "navigare", avere caselle di posta elettronica a volontà e molto spazio su cui "pubblicare" i propri materiali. È perciò ragionevole prevedere un ulteriore incremento di fruitori del Web.

Un altro elemento significativo potrà essere l'impiego delle nuove tecnologie di tipo ADSL al cui lancio commerciale assistiamo in questi giorni e che propongono il modello della connessione super-veloce e soprattutto permanente, 24 ore su 24, 365 giorni l'anno.

Non è quindi troppo ottimistico prospettarsi come più vicino - nel tempo e nella concezione - un impiego delle risorse di rete quale elemento strutturale, esteso e ordinario dell'attività scolastica, uno dei molti "sfondi" che integrano il contesto formativo, piuttosto che come fatto estemporaneo, riservato e eccezionale.

Dedicherò perciò ogni tanto questa mia rubrica anche a segnalare e recensire siti e esperienze interessanti ai fini didattici e educativi, a scopo non solo di suggerimento e di suggestione, ma anche di analisi e di riflessione.

La nostra redazione infatti da sempre desidera dare un proprio contributo a una progettazione da parte della Scuola di un suo ruolo definito e specifico nella Rete, che nella fase che si apre costruisca sulla progressiva libertà di accesso all'informazione e sulla diminuzione dei costi di connessione la garanzia del diritto alla comprensione.

La prima segnalazione riguarda un sito che si autodefinisce "Guida completa ai motori di ricerca" e consente di accedere a molti di essi, fornisce informazioni e statistiche, suggerisce come ottenere i migliori risultati di indagine, spiega come fare a far "indicizzare" le proprie pagine Web. Insomma, uno strumento utile per chi voglia approfondire le "regole" del rapporto con le informazioni presenti su Internet. 
Consigliamo anche una puntata sul sito dell'editore Laterza, sul quale sono presenti le ultime edizioni del notissimo e pregevole manuale per l'uso della rete, compresa l'ultima, "Internet 2000".

Ancora a proposito di libri e di Rete: sono rimasto davvero molto colpito dall'affermazione con cui Derrick de Kerckhove chiude la sua prefazione al "Dizionario dei New Media" (RaffaelloCortina Editore, Milano, 1999): "Il dizionario di Stefania Garassini trasforma la mente del lettore in un motore di ricerca".

Mi sono trovato quindi a riflettere sul modello cognitivo di un percorso di ricerca fortemente ingegnerizzato come quello proposto dall'impiego dei Motori di ricerca, fondato sostanzialmente sull'uso di parole-chiave e operatori logici oppure su "canali" (ovvero categorie culturali e concettuali)(1).

Un percorso di ricerca sulla Rete che utilizzi i "Search engine" è efficace e efficiente infatti solo se si verificano questi presupposti:

È evidente che nel rapporto formativo è cruciale il terzo presupposto. Se è infatti del tutto "legittimo" attribuire una simile astratta competenza lessico-concettuale a un "esperto", la stessa non può essere né presupposta né pretesa in uno studente e ancor meno in uno scolaro. Insomma per ora sulla Rete è (forse) facile aggiungere nozioni a quelle possedute ma è ancora assai difficile acquisire sapere nuovo, se non con  l'aiuto della mediazione culturale della scuola e degli insegnanti.


(1) Su Altavista e Lycos a dire il vero è ora possibile porre al motore una domanda sotto forma di frase in linguaggio naturale, ovviamente in inglese (come per esempio "where can I buy DVD?"). Anche una soluzione di questo genere in ogni caso è più rapida e efficiente quanto più le parole impiegate sono potenti, cioè "mirate" rispetto all'obiettivo di ricerca.