Direzione didattica di Pavone Canavese |
(23.10.2004)
Meccanici dell'apprendimento
- di Marco Guastavigna
La vicenda relativa alla Microsoft-dipendenza di cui riferivo il 26 maggio 2003, ha avuto un'ulteriore conseguenza, tristemente descritta dalla mail seguente, che ho ricevuto dallo stesso collega ed amico che già allora mi aveva già scritto, a proposito delle "disavventure di un insegnante di scuola media (io) alle prese con un collegio docenti restio all'introduzione del software libero. Ora la vicenda è giunta ad un'amara conclusione: il collegio ha deliberato di acquistare per tutte le macchine del laboratorio il pacchetto MSOffice al posto di Open/StarOffice che di fatto era l'unico software libero che veniva largamente usato (da circa quattro anni). L'acquisto è stato richiesto dal docente che deve svolgere le ore di informatica previste dalla riforma Moratti nelle classi prime, come condizione indispensabile per il suo lavoro. Il mio parere negativo espresso come responsabile del laboratorio è stato ignorato. In conseguenza di questa decisione ho rinunciato sia a svolgere attività in laboratorio con le classi, sia ad occuparmi del laboratorio dal punto di vista della manutenzione e degli acquisti. Trattandosi infatti di mansioni che svolgevo al di fuori delle mie competenze professionali non ho visto ragione di rinunciare ad un principio di cui sono convinto per continuare ad occuparmi di un laboratorio per conto di persone che non mi capiscono e non si fidano delle mie opinioni. Mi rimane il rammarico di non essere stato capace di coinvolgere a sufficienza i colleghi se non sul piano delle idee almeno sull'uso quotidiano del software libero nella scuola.".
La vicenda è davvero amara. E non solo e non tanto
perché quella scuola perde competenze davvero ampie e significative, ma perché
la scelta fatta e le condizioni poste dall'altro collega non hanno pressoché
nessuna motivazione sensata. Prescindendo da quelle meramente economiche -
quanto denaro sprecato per l'acquisto della suite Microsoft e per la mancata
considerazione (conoscenza?) del fatto che l'uso di StarOffice e/o di OpenOffice
avrebbe consentito anche un altro risparmio "implicito", dal momento che i due
ambienti sono in grado di salvare i propri files in formato PDF, cosa molto
utile per livelli almeno minimi di salvaguardia dell'integrità della propria
documentazione ufficiale quando questa venga messa in circolazione in formato
digitale!- sono infatti doverose un paio di altre considerazioni:
1. in quella scuola l'informatica (espressione di per sé molto ambigua) verrà
ridotta alle pratiche tecnologiche dei programmi di automazione d'ufficio, senza
alcuna apparente attenzione alle
numerose altre
possibilità, ben più significative dal punto di vista pedagogico e
cognitivo, che il mondo digitale offre da tempo alla scuola;
2. tali pratiche tecnologiche saranno trasmesse con un modello di tipo
addestrativo, dal momento che il docente medesimo sembrerebbe essersi dichiarato non in
possesso delle competenze
logiche e comunicative trasversali che permettono ormai ad un utente
intelligente e consapevole di passare tranquillamente non solo da MSOffice a
OpenOffice (o viceversa), ma anche da Windows a Linux con interfaccia grafica
KDE o Gnome.
Insomma, quei ragazzini, probabilmente, non impareranno niente di davvero utile e significativo.
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