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(6.09.2006)
Mappe concettuali e "Pathways"
 
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di Marco Guastavigna

Ho scovato un programma per fare mappe concettuali davvero interessante. Si chiama  VUE (Visual Understanding Environment) e si scarica dalla rete in versioni per diversi sistemi operativi. Lo ha realizzato Tufts UNiversity Academic.

Il principale valore operativo, visivo e logico aggiunto rispetto ad altri ambienti è rappresentato dai "Pathways", percorsi guidati: il software permette infatti di marcare nodi e relazioni in modo da realizzare all'interno della mappa ulteriori punti di vista, che possono poi essere sfruttati per valorizzare  la complessità della trama concettuale. Per farmi capire, ecco un esempio.

Qualcuno forse ricorderà di aver letto qualche tempo fa un po' di riflessioni a proposito di una mappa concettuale sulla guerra di Crimea. Bene, la ripropongo ora realizzata con VUE:

 

La mappa concettuale risponde ad una domanda focale che contiene due quesiti. Il suo pregio di insieme, ammesso che ne abbia uno, sta per altro proprio nel suo "tenere insieme" le due prospettive.

Utilizzando la funzione "Pathways" VUE consente anche di marcare concetti e relazioni che corrispondono a ciascuno dei due quesiti, le due prospettive, e quindi di realizzare all'interno della mappa i relativi percorsi logico-visivi, che possono essere visualizzati con un click a partire dalla mappa di insieme.

Eccoci  concentrati sul percorso relativo agli aspetti essenziali della guerra:

Ecco ora invece gli aspetti relativi al processo di indipendenza italiana:

Con un piccolo sforzo da parte del lettore, chiamato ad immaginarsi il passaggio dall'una all'altra delle immagini come una sequenza dinamica che agisce su di un solo oggetto, l'esempio dovrebbe aver dato un'idea evidente di cosa sia possibile fare con la funzione "Pathways", anche se probabilmente essa risulterà assai più utile con mappe concettuali (o schemi di altro tipo) di maggiore complessità ed articolazione, in cui le prospettive "interne" siano magari ben più di due.
In ogni caso è solo apparentemente vera l'idea che sia possibile ottenere il medesimo obiettivo logico-visivo differenziando all'origine i colori e/o le forme: questo modo di agire da una parte violerebbe le regole di composizione del "concept mapping" rigoroso, ma, soprattutto e più in generale, doterebbe nodi e relazioni di proprietà statiche ed assolute, tutte contemporaneamente visibili, con un aggravio cognitivo rilevante.

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